Emergono nuovi particolari delle relazioni tra Matteo Messina Denaro e una donna conosciuta durante la chemioterapia, con la quale il boss ha intrattenuto diverse conversazioni e si è incontrato anche fuori dalla clinica. 

«Sono ancora sconvolta», ha detto la donna agli investigatori del Ros qualche giorno fa. «Durante le sedute di chemio, alla clinica Maddalena, ho conosciuto un uomo, siamo diventati amici, ci siamo scambiati il numero del telefono, quando l’ho visto in televisione, non riuscivo a crederci». Lui diceva di essere un imprenditore, divorziato, con tre figli. E che in passato aveva avuto «momenti terribili, aldilà del tumore». 

Parola che mostrano altri dettagli della vita in incognito del boss, sotto il falso nome di Andrea Bonafede. Ed emerge anche un audio che il 23 maggio, anniversario della strage di Capaci il boss ha inviato alla donna, spiegandole di essere in ritardo perché bloccato nel traffico «per le celebrazioni di sta minchia».

L’ennesimo sfregio alla memoria di Giovanni Falcone che di certo non stupisce ma dimostra una volta di più l’indole del boss.