Il presidente francese Emmanuel Macron, il cancelliere tedesco Friedrich Merz e il premier britannico Keir Starmer sono arrivati a Kiev per unirsi al premier polacco Donald Tusk nel confermare il sostegno all'Ucraina.

I leader sono arrivati in treno dalla Polonia. Atteso l'incontro con il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, mentre la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, parteciperà da remoto. 

Secondo una dichiarazione congiunta, obiettivo dell'incontro è anche coordinare gli sforzi per sostenere un piano per una pausa di 30 giorni nei combattimenti. «Insieme con gli Stati Uniti, chiediamo alla Russia di accettare un cessate il fuoco di 30 giorni completo e senza condizioni per fare spazio a colloqui su una pace giusta e duratura», affermano i leader.

«Siamo pronti a sostenere colloqui di pace il prima possibile, a parlare dell'attuazione tecnica del cessate il fuoco e a preparare un accordo di pace completo», rimarcano, assicurando che continueranno a «intensificare la pressione sulla macchina da guerra della Russia» fin quando Mosca non accetterà un cessate il fuoco duraturo.

«Di ritorno a Kiev, il mio primo pensiero va agli ucraini. Da oltre tre anni resistete con coraggio ammirevole. Per la vostra terra. Per la vostra libertà. Per l'Europa. Perché sì, qui si gioca la sicurezza del nostro continente. Di fronte all'aggressione della Russia, la nostra risposta deve essere collettiva», ha scritto Macron in un lungo post su X. 

«Ho tre messaggi - prosegue - Innanzitutto, la pace. Una pace giusta e duratura comincia da un cessate il fuoco completo e senza condizioni. È la proposta che sosteniamo con gli Usa. L'Ucraina l'ha accettata dall'11 marzo. La Russia tergiversa, pone condizioni, prende tempo e prosegue la guerra d'invasione. Se Mosca continuerà a ostacolare, noi rafforzeremo la pressione, come europei e in stretto coordinamento con gli Usa. Elogiamo l'appello del Presidente Trump a fare questo passo». 

«La nostra unità è la nostra forza. È anche il senso di questa missione: tutti noi vogliamo la pace! Poi, la sovranità. L'accordo di pace dovrà garantire la sicurezza. E' su questo che abbiamo lavorato durante le riunioni di Parigi, Londra e oggi a Kiev. Andiamo avanti insieme. Infine -conclude - il futuro. L'Ucraina si batte per la sua popolazione, ma anche per l'ideale europeo in cui crediamo. Un'Ucraina libera, forte, prospera ed europea: è il nostro orizzonte. La storia ci guarda».