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È l'orsa Jj4 l'esemplare che mercoledì scorso ha aggredito e ucciso Andrea Papi, 26 anni di Caldes, in Trentino, mentre faceva una seduta di running nei boschi di Caldes in Trentino. La conferma è arrivata dalla Procura della Repubblica di Trento a seguito delle analisi genetiche effettuate nei laboratori della Fondazione Edmund Mach.
In centinai oggi sono accorsi ai funerali: c’è quasi tutta la Val di Sole dentro, ma soprattutto all'esterno della chiesa parrocchiale di San Bartolomeo a Caldes, tra le montagne del Trentino, per l'ultimo saluto ad Andrea Papi.
L’orsa Jj4: nel 2020 l’aggressione a due persone
Il plantigrado, secondo quanto si apprende, era già inserito nella lista “nera” perché problematico e quindi, secondo il presidente della Provincia, da abbattere. L’orsa ha 17 anni e ha il radiocollare, ma è scarico e non trasmette più i dati relativi agli spostamenti. Il 22 giugno 2020 aveva già aggredito padre e figlio sempre sul monte Peller. Episodio per cui l'amministrazione autonoma aveva chiesto l'abbattimento poi annullato dal Tar a seguito di uno scontro giudiziario tra Provincia e ministero dell'ambiente. L'orsa fu così catturata e radiocollarata.
È figlia dei due capostipiti del progetto “Lide Ursus”, la strategia europea per il reinserimento dell'orso bruno sulle Alpi. I fratelli di JJ4 hanno avuto nel tempo comportamenti catalogati come problematici: JJ1 detto è stato abbattuto nel 2004 in Baviera; JJ3è stato dichiarato pericoloso e abbattuto nel 2008 dalle autorità federali svizzere del Cantone dei Grigioni, mentre di JJ2, dopo le scorribande in Svizzera nel 2005, non c'è più traccia.
“Non voglio parlare con nessuno. Ho saputo la notizia stamattina e sto veramente tanto male”, dice a LaPresse Fabio Misseroni di Cles, in Trentino, commentando l'identificazione dell'orsa. L'orso, dopo aver colto di sorpresa i due, si è scagliato contro il ragazzo, diciottenne, ferendolo alle gambe con delle unghiate. Subito Fabio Misseroni si è gettato in difesa di Christian: l'animale si è così avventato su di lui, procurandogli gravi ferite a una gamba.
“Tempi di cattura non prevedibili”
La Lega Anti Vivisezione (Lav Italia) si è proposta di portare in salvo l'orsa e ha ufficializzato la proposta al governatore del Trentino, Maurizio Fugatti che ha già firmato l'ordinanza di abbattimento dell'esemplare. La Lav riferisce di aver trovato un luogo sicuro dove portare Jj4 ed evitarle così l'uccisione. “Stiamo presidiando la zona del monte Peller. C'è una squadra ad hoc che per la cattura che comunque non sono prevedibili”, dice Fabio Angeli, direttore del distretto di Malè del Corpo forestale del Trentino, in merito all'avvio delle operazioni per la cattura e abbattimento. Per Fugatti, le “operazioni devono essere fatte in sicurezza, rispettando alla lettere tutte le procedure previste”.
Pichetto Fratin: “La valutazione è della Provincia”
“Gli orsi che saranno eventualmente abbattuti lo saranno con il testo unico di pubblica sicurezza, non è una valutazione da parte del Ministero. Ci sono tre soggetti ritenuti pericolosi, su questo la valutazione verrà fatta da parte della Provincia, sentendo il parere di Ispra, ma parliamo del testo unico di Pubblica sicurezza. Non è una valutazione di tipo ambientale, perché hanno un’alta pericolosità e quindi il testo unico Pubblica sicurezza prevede questi percorsi. Altra valutazione è rispetto al soprannumero di popolazione che si è manifestato, si dice circa 120. Quando sono stati immessi per scelta 20 anni fa dovevano rimanere sui 50/60 per poi disperdersi su altri territori, in realtà rimanendo le femmine, restano anche i maschi laddove probabilmente anche il cambiamento climatico aiuta il loro proliferare. Bisognerà trovare dei luoghi di collocazione o dei corridoi che li possano far disperdere. Questa è la valutazione, ci sarà un tavolo tecnico, un gruppo di lavoro che poi allargheremo, anche tutti coloro che l'hanno chiesto, ma bisogna trovare in qualche modo una soluzione”, ha detto Gilberto Pichetto Fratin, ministro dell'Ambiente e della sicurezza energetica.
L’Oipa: “L’abbattimento non è la soluzione”
“Alla luce dell'identificazione basata sull'analisi del Dna, l'Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) chiede che, invece di ricorrere alla cattura e all'abbattimento, si trovi una soluzione alternativa per un esemplare che forse voleva solo difendere i suoi cuccioli”, scrive in una nota l'Oipa. “I piccoli di orso - prosegue – rimangono accanto alla mamma da uno a due anni, quindi non si può escludere che JJ4 sia andata all'attacco sulla base del suo istinto di madre. Se il presidente della Provincia di Trento, Maurizio Fugatti, ogni volta che si è verificato un incidente a carico di escursionisti non fosse ricorso a ordinanze ispirate all'occhio per occhio, dente per dente, ma avesse regolamentato l'accesso nelle aree a rischio e attuato idonei protocolli, probabilmente quel che è accaduto al runner non si sarebbe verificato”. “Molti esperti in questi giorni hanno auspicato l'attuazione di regole basilari da comunicare efficacemente a residenti e turisti in escursione. Gli orsi non hanno fatto del Trentino una Disneyland, come forse pensavano alcune categorie produttive al momento dell'avvio del progetto Life Ursus, che ha voluto riportare a forza i plantigradi nelle Alpi. Con un'adeguata regolamentazione degli accessi in zone e sentieri, come fa il Parco nazionale Abruzzo, Lazio e Molise, e con un'opportuna azione di comunicazione e prevenzione, oggi non piangeremmo la prima vittima in Italia uccisa da un'orsa che ha semplicemente fatto l'orsa”, conclude l'Oipa.
I fatti: la prima morte in Italia provocata da un orso
Quella di Papi resterà nella storia la prima morte di un essere umano in Italia provocata da un orso. Un decesso avvenuto mentre Andrea stava correndo, la sua grande passione essendo lui un appassionato della corsa in montagna. Era sulla via del rientro verso casa, nella sua Caldes in Val di Sole in Trentino, dove la sua compagna Alessia lo attendeva per andare a cena con amici. E, invece, Andrea a casa non è più ritornato. Il runner ha cercato di difendersi con un bastone (è stato repertato tutto insanguinato) ma il plantigrado lo ha ferito mortalmente. Nei pressi del ritrovamento il telefono cellulare e la borraccia. Difficile ricostruire se lo sportivo si è ritrovato l'animale dietro una curva ed entrambi si sono spaventati, oppure un'orsa femmina si è difesa perché assieme ai cuccioli. Ancor prima di attendere i risultati dell'esame autoptico disposto dalla Procura di Trento - ha aperto un fascicolo modello 45 senza reati e senza indagati - la popolazione locale non aveva dubbi. Nell'ultimo periodo in quella zona erano stati segnalati circa una decina di esemplari. L'ultima aggressione, un mese fa nella vicina Val di Rabbi dove un uomo era stato ferito alla testa e ad un braccio.