Putin può essere processato esattamente come già successo ai nazisti a Norimberga dopo la seconda guerra mondiale e come l’ex presidente jugoslavo Slobodan Milosevic. Lo ha detto il procuratore capo della Corte penale internazionale Karim Khan, rispondendo al Cremlino, secondo il quale Putin non è soggetto alle decisioni della Corte.

Khan ha ricordato i processi storici contro i criminali di guerra nazisti, contro Milosevic e contro il leader liberiano Charles Taylor, come esempi di figure apparentemente intoccabili che hanno dovuto affrontare la giustizia: «Erano tutti individui potenti, eppure si sono ritrovati nelle aule di tribunale», ha spiegato.

La risposta è arrivata dalla portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, che ha attaccato direttamente Khan, chiamando in causa il fratello e dandogli del «pedofilo».

Il fratello del procuratore, Imran Ahmad Khan, ex deputato conservatore, è stato rilasciato il 23 febbraio da una prigione in Gran Bretagna dopo avere scontato soltanto la metà di una condanna a 18 mesi di reclusione per avere molestato un ragazzo minorenne.
«Il 17 marzo, tre settimane dopo il rilascio del fratello pedofilo - ha detto Zakharova - Karim Khan emette un ordine d’arresto non solo per Putin, ma anche Maria Llova-Belova, commissaria per i diritti dei bambini in Russia, cioè una persona che protegge i bambini da gente come il fratello del procuratore. Non si vergognano più di niente». 

Insomma per Mosca ci sarebbe un legame tra il rilascio anticipato del fratello di Karim Khan e il mandato d'arresto contro Putin, tanto che Zakharova parla di «scandalo».

Non solo. Secondo la portavoce «i giudici della Cpi hanno fatto un salto fuori dalle loro toghe per prendere una decisione così evidentemente idiota e illegale».