Mosca non accetterà più dollari o euro dai «Paesi ostili» per le forniture del proprio gas: l’unica valuta accettata sarà il rublo. Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin, sottolineando che il congelamento degli asset effettuato con le sanzioni ha distrutto la fiducia di Mosca. Il leader del Cremlino ha aggiunto che il cambiamento riguarda soltanto la valuta di pagamento e non il contenuto dei contratti che dunque continuerà a essere rispettato. Il governo e la banca centrale russi hanno una settimana di tempo per risolvere la questione dal punto di vista tecnico. «Ho deciso di attuare una serie di misure per trasferire il pagamento delle nostre forniture di gas a Paesi ostili in rubli russi», ha detto Putin durante una riunione di governo trasmessa in televisione. «La richiesta di pagamento in rubli ha fatto salire il prezzo del gas di 15 euro/MWh», ha fatto sapere il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, nel suo intervento in aula al Senato. Mentre la Germania bolla la decisione di Mosca come una «violazione del contratto». Questa richiesta «costituisce una violazione del contratto», ha detto il ministro dell’economia Robert Habeck in una conferenza stampa a Berlino. «Ora discuteremo con i nostri partner europei su come soddisfare questa richiesta», ha aggiunto.

Il punto sulla guerra

Nel ventottesimo giorno di guerra si delinea con maggiore chiarezza la nuova strategia di Mosca: assediare le città, isolarle e creare le condizioni per una resa puntando sulla stanchezza della popolazione, privata di acqua, cibo, farmaci e spesso anche della corrente elettrica. È quello che sta accadendo a Mariupol, Chernihiv e Melitopol. Le forze russe restano alle porte di Kiev, dove i combattimenti si fanno sempre più aspri. Il sindaco di Irpin, sobborgo della capitale, ha infatti denunciato l’utilizzo di bombe al fosforo da parte dei russi. La capitale continua a essere bombardata. Secondo le sue autorità, vi sono stati anche contrattacchi delle forze ucraine. A Mariupol, che continua a essere bombardata dal mare, i militari russi sarebbero entrati in città, secondo una fonte della Difesa Usa che conferma quanto già detto dal sindaco e da Mosca alcuni giorni fa. In città, ha detto il presidente ucraino Zelensky, vi sono ancora circa 100 mila persone bloccate «in condizioni disumane». Le forze separatiste del Donetsk, che combattono al fianco dei russi, hanno detto che controllano oltre metà del territorio della città. Nell’est del Paese, la città di Kharkiv, anch’essa pesantemente bombardata, è quasi completamente accerchiata, così come lo è Sumy. Il bollettino dell’intelligence militare britannica sul conflitto parla di «un campo di battaglia per lo più statico» con «le forze russe che probabilmente stanno attraversando una fase di riorganizzazione prima di riprendere operazioni offensive su larga scala». Secondo la Difesa di Londra, «le forze russe stanno cercando di avvolgere le forze ucraine nell’Est del Paese mentre avanzano nella direzione di Kharkiv nel Nord e di Mariupol nel Sud» e, a Sud Ovest, «stanno ancora cercando di aggirare Mykolaiv mentre cercano di dirigersi a Ovest verso Odessa». Il portavoce della Difesa di Mosca, Igor Konashenkov, ha riferito di 83 obiettivi militari ucraini distrutti dall’aviazione nelle ultime 24 ore e afferma che le forze russe stanno continuando l’avanzata nel Donetsk e sono penetrate per altri quattro chilometri nel territorio ucraino, raggiungendo il villaggio di Novomykhailivka. Le forze separatiste del Donetsk, ha aggiunto Konashenkov, hanno invece preso controllo della località di Verknetoretske e stanno affrontando unità della venticinquesima brigata aviotrasportata ucraina. Il bollettino dello stato maggiore di Kiev, da parte sua, afferma che le forze armate ucraine continuano a difendere le città di Mariupol e Chernihiv dall’avanzata russa. Nondimeno, secondo Kiev, i russi avrebbero il controllo del corridoio di terra con la Crimea e bloccano l’accesso al Mar d’Azov. La Difesa ucraina riferisce poi la distruzione di 17 bersagli aerei russi (6 aerei, 5 droni, un elicottero e 5 missili da crociera) e sostiene che la Russia stia reclutando ex soldati con esperienza di combattimento per compensare le pesanti perdite. Perdite che, secondo Kiev, ammonterebbero ormai a 15.300 caduti, un numero superiore ai militari sovietici morti in 10 anni di guerra in Afghanistan. L’esercito ucraino è parso infine confermare le notizie del Pentagono secondo il quale le forze di Kiev avrebbero riconquistato alcuni territori perduti nei dintorni della capitale, nello specifico la città di Makariv. Infine, Mosca e Kiev hanno concordato l’apertura di 9 corridoi umanitari per evacuare i civili intrappolati, ha annunciato la vice premier ucraina, Iryna Vereshchuk, sottolineando però che nessuna misura riguarda il centro di Mariupol.

In foto: a Kiev la popolazione cerca di mettere al sicuro la statua di Dante Alighieri