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Il presidente del Kazakistan ha riferito di aver autorizzato le forze dell’ordine ad aprire il fuoco sui «terroristi» e a sparare per uccidere. In un discorso televisivo alla nazione, Kassym-Jomart Tokayev ha accusato dei disordini «terroristi» e «militanti» e ha affermato di aver autorizzato l’uso della forza letale contro di loro. «Coloro che non si arrendono saranno eliminati», ha detto Tokayev, che in un discorso televisivo alla nazione, ha definito un’«assurdità» le richieste di colloqui con i manifestanti avanzate da altri Paesi. «Quali trattative si possono tenere con criminali, assassini?», ha detto Tokayev. Il presidente del Kazakistan ha quindi espresso gratitudine al presidente russo Vladimir Putin e agli altri leader dei paesi della Csto che è intervenuta nel Paese per ristabilire l’ordine. Il leader ha ringraziato anche il presidente cinese Xi Jinping e i presidenti di Uzbekistan, Turchia, per le parole di sostegno. «L’ordine costituzionale è stato ripristinato in tutte le regioni» del Kazakistan, ha dichiarato il presidente. «I terroristi stanno ancora usando le armi, causando danni alle proprietà private», ha aggiunto il presidente, spiegando che «l’operazione antiterrorismo proseguirà fino alla totale distruzione dei militanti». Tokayev ha quindi dichiarato che una forza di mantenimento della pace dell’Organizzazione del trattato di sicurezza collettiva (Csto) è arrivata in Kazakistan e ci resterà «per un periodo limitato» fino a quando verrà garantita «la protezione delle strutture strategiche». Secondo il bollettino del ministero dell’Interno kazako, nelle violente proteste scoppiate nel Paese e dopo le azioni di repressione attuate dalle autorità, sono stati uccisi 26 manifestanti, descritti come «criminali armati» e oltre 3mila sono stati arrestati. Negli scontri sono morti 18 agenti delle forze di sicurezza e latri 748 sono rimasti feriti. Il presidente ha accusato della rivolta quelli che ha definito «terroristi» addestrati all’estero, senza però fornire prove a sostegno della sua versione. Mercoledì, Tokayev aveva fatto appello alla Russia e alle altre nazioni alleate dell’Organizzazione del trattato di sicurezza collettiva (Csto) affinché forniscano il loro sostegno. Il blocco comprende anche Bielorussia, Tagikistan e Armenia. Secondo vari resoconti, le forze straniere giunte nel Paese ammontano attualmente a 2.500 militari. L’agenzia Ria Novosti ha riferito che le truppe rimarranno in Kazakistan per diversi giorni o settimane, con compiti di peacekeeping e a protezione delle installazioni militari. Il dipartimento di Stato Usa sta monitorando l’invio di forze russe nel Paese e, attraverso un portavoce, ha messo in guardia Mosca e le autorità kazake rispetto a possibili violazioni dei diritti umani.