Assoluzione «perché il fatto non sussiste» per l’ex sindaco di Roma Ignazio Marino, imputato per peculato e falso nel processo sulla rendicontazione degli scontrini di alcune cene di rappresentanza pagate con la carta di credito del Campidoglio, per un ammontare di 13mila euro ( somma già restituita da Marino). La sesta sezione penale della Cassazione ha accolto il ricorso presentato da Marino contro la sentenza, emessa in appello l’ 11 gennaio 2018, che lo aveva condannato a due anni. L’ex sindaco era stato invece assolto in primo grado.

Anche il sostituto pg Mariella de Masellis, nella requisitoria, aveva sollecitato l’assoluzione di Marino, chiedendo l’annullamento senza rinvio della sentenza di condanna. Anche nel secondo grado era stata confermata, invece, l’assoluzione per l’accusa di truffa per le consulenze della Onlus Imagine.