È stata una prima udienza drammatica quella di oggi in Nuova Zelanda dove quello, che è indicato come il principale sospettato per l’eccidio delle due moschee di Christcurch il 15 marzo scorso, si è dichiarato innocente. Brenton Tarrant dunque ha rigettato tutte le accuse affidando la sua dichiarazione di non colpevolezza all’avvocato difensore Shane Tait.

La strage delle moschee è la più grande mai avvenuta in Nuova Zelanda. Gli attacchi furono due, il primo intorno le 13.40 ora locale nel luogo di culto di Al Noor, il secondo poco dopo nel centro islamico di Linwood. I luoghi di preghiera erano affollati di fedeli per le celebrazioni del venerdì. Il bilancio fu spaventoso: 51 morti oltre numerosissimi feriti.

Le immagini delle efferatezze vennero riprese dallo stesso autore che aveva montato una videocamera su un casco. Immediatamente le indagini hanno seguito la pista del suprematismo bianco, Tarrant è considerato interno a movimenti fascisti e pare certo la sua intenzione di colpire persone musulmana. Una conferma sta nelle armi utilizzate sulle quali erano incisi i nomi di battaglie storiche nelle quali furono sconfitti i fedeli dell’Islam. Lepanto, Tours ma anche il nome di Luca Traini, l’uomo che nel febbraio 2018 sparò contro diversi immigrati a Macerata. Traini giustificò il gesto come vendetta per l’omicidio della ragazza romana Pamela Mastropietro.

Il ventottenne australiano ha partecipato all’udienza tramite un video collegamento dal carcere di massima sicurezza di Auckland dove è rinchiuso. Si è mostrato calmo, silenzioso, quasi irridente, poteva guardare qualche sopravvissuto alla strage e parenti delle vittime che, presenti in aula, alla dichiarazione di innocenza non hanno mascherato lo sconcerto. Alcuni hanno sussultato e non sono mancati malori e pianti. Nonostante la sorpresa per la strategia difensiva di Tarrant, il tribunale ha potuto apprendere dai periti che il prigioniero ha condotto tutte le valutazioni psichiatriche del caso risultando mentalmente idoneo a sostenere il processo. Ora il procedimento entrerà nella fase calda il 4 maggio del prossimo anno come stabilito dal giudice della Corte Suprema Cameron Mander. Nel frattempo, fino al 16 agosto, quando si terrà l’udienza per la revisione del caso, Tarrant rimarrà in custodia cautelare.