Il conflitto in Ucraina ha mostrato “la marginalizzazione della sfera d'integrazione economico-securitaria russa”. È quanto si legge nella relazione annuale dell'intelligence "Sulla politica dell'informazione per la sicurezza" presentata oggi.

Se infatti, da un lato, "la Bielorussia è pienamente dipendente dal sostegno economico russo per far fronte alle sanzioni imposte dai Paesi occidentali per il ruolo di sostegno logistico alle Forze di Mosca, dall'altro, Armenia, Kirghizistan e Tagikistan si confronteranno con la diminuzione delle rimesse prodotte in Russia, dalle quali dipendono per sostentare buona parte del prodotto interno lordo". Tale sviluppo, secondo l'intelligence, dovrebbe intensifica "il tentativo di quei governi di ritagliarsi spazi di autonomia da Mosca". 

Il conflitto russo-ucraino ha trasformato alcuni Paesi "in punti di faglia critica tra Occidente e Russia, in particolare la Moldova, la Georgia e parte dei Balcani occidentali". In seguito al conflitto in Ucraina è "significativa" la posizione del Kazakhstan "che sta ripetutamente prendendo le distanze dalle posizioni russe". Ciò, si legge nel documento, starebbe "a indicare l'intento di un distinto posizionamento internazionale" e "il prosieguo delle attività di ingerenza e influenza della Russia".

L'attenzione dell'Intelligence nazionale è elevata rispetto ai rischi di un'escalation in Ucraina collegati alla prosecuzione del conflitto, inclusa la minaccia dell'uso dell'arma nucleare da parte della Russia che tuttavia al momento viene valutata come improbabile. "Per i russi una pausa operativa, riferita a un rallentamento della mobilità sul terreno delle proprie truppe, è essenziale per rigenerarsi e prepararsi a una guerra di lungo corso. Mosca cerca altresì di sfruttare questo periodo di relativa stasi per riavviare le attività del complesso militare-industriale russo che, pur restando significativo per capacità produttive, inizia a risentire dell'impatto delle sanzioni occidentali". 

"Il finire del 2022 ha visto la campagna militare russa focalizzarsi sulla conquista dell'intero territorio amministrativo del Donbass e sul consolidamento del corridoio terrestre con la Crimea e del controllo su parte delle regioni di Kherson e Zaporizhzhia. Il conflitto – osservano gli apparati di sicurezza nel documento - si sta trasformando in guerra della logistica, vista l'importanza di assicurare linee di approvvigionamento sicure per il rifornimento di carri, pezzi di artiglieria, batterie missilistiche, munizionamento e pezzi di ricambio sul piano militare".

Malgrado ampia parte della popolazione russa continui a sostenere l'operato dei vertici in relazione al conflitto in Ucraina, "grazie alla pervasività della propaganda mediatica e della narrativa ufficiale, inizia a registrarsi una diminuzione dei consensi nei sondaggi pubblici, testimoniata anche dal numero di persone che lasciano il Paese", si legge nella relazione.