«Vado avanti» con lo sciopero della fame e della sete «perché sono ore decisive per Radio Radicale». È quando affermato da Roberto Giachetti dopo il ricovero in ospedale, deciso dai medici perché le condizioni fisiche del parlamentare dem cominciano a risentire.

Il deputato del Pd è stato ricoverato a seguito di controlli clinici e di laboratorio effettuati dopo 83 ore di assenza di ingestione di alimenti solidi e liquidi, che hanno evidenziato disidratazione e ipotensione con astenia marcata. I medici avrebbero chiesto a Giachetti di riprendere a mangiare e bere ma di fronte al suo rifiuto «è stato disposto il ricovero in ambiente ospedaliero sotto stretta osservazione».

Lo sciopero contro la chiusura di Radio Radicale va avanti dal 17 maggio. «Siamo davanti a una partita a due tempi - ha evidenziato - e questo è l’unico treno che passa per salvare» l’emittente radiofonica. Dunque Giachetti ha rivolto un «appello ai presidenti delle commissioni Bilancio e Finanze della Camera», affinché «dichiarino l’ammissibilità degli emendamenti volti a prorogare la convenzione con il Mise di altri sei mesi» per salvare la Radio.

«Io continuerò a combattere ha assicurato - c’è lo strumento e la volontà politica della stragrande maggioranza» per prorogare la convenzione.