L’ex presidente francese, Nicolas Sarkozy, sarà processato per corruzione di un alto magistrato della Corte di Cassazione, Gilbert Azibert, caso rivelato da intercettazioni telefoniche. Lo riferiscono fonti. È la prima volta nella V Repubblica che un ex presidente viene processato per un simile reato. Qualche voce era circolata tempo fa rispetto ai presunti finanziamenti illeciti ricevuti dalla Libia in funzione delle elezioni presidenziali.

La vicenda è un’altra e risale al 2014: Sarkozy, che allora non era più presidente, avrebbe cercato di ottenere da Azibert delle informazioni sulla restituzione di sue agende, sequestrate nell’ambito dello scandalo Bettencourt. Lo scandalo riguardava presunti finanziamenti alla campagna elettorale di Sarkozy da parte di Liliane Bettencourt, erede dell’Oreal e fra le donne più ricche di Francia.

Gli inquirenti vennero a conoscenza della faccenda grazie a intercettazioni telefoniche dell’ex capo di Stato nel quadro dell’inchiesta su un presunto finanziamento libico per la campagna elettorale di Sarkozy nel 2007. Si scoprì che l’ex presidente e il suo avvocato comunicavano con telefoni cellulari acquistati con false identità. Sarkozy aveva usato quella di Paul Bismuth.

Michel Platini è stato rilasciato dalla polizia francese che l’aveva fermato in relazione all’indagine per corruzione per l’assegnazione dei Mondiali di calcio al Qatar.

All’uscita dalla procura di Nanterre, dopo l’interrogatorio Platini ha detto: «Ho cercato di rispondere a tutte le domande e ce n’erano tante, non solo sul Mondiale in Qatar ma anche per quello in Russia, su Euro 2016 e sulla Fifa. Per questo c’è voluto del tempo. Ma fa male trovarsi in una situazione del genere. Sono sempre stato sereno perché mi sento totalmente estraneo a questa vicenda - ha detto l’ex presidente della Uefa ai cronisti-. Questo è un vecchio caso, lo conoscete e lo abbiamo già spiegato con totale trasparenza. Si va avanti, loro indagano».

«Arrivare come testimone ed essere subito preso in custodia fa male - ha ammesso l’ex presidente dell’Uefa -. Fa male per tutto quello che penso e per tutto quello che ho fatto. Ma al di là di tutto, loro fanno il loro lavoro e noi abbiamo cercato di rispondere a tutte le domande». Per William Bourdon, l’avvocato che difende Platini, c’è stato «molto rumore per nulla». «È stato posto in custodia per motivi tecnici, per consentire questo confronto. Non ha nulla di cui vergognarsi e non è sospettato di niente. È ancora considerato un semplice testimone in questo caso. Tutto va bene, almeno per il momento» .