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La riforma delle pensioni francese che eleva di due anni l'età pensionabile (da 62 a 64 anni) è ormai approvata formalmente. Nell’Assemblea nazionale sono state infatti bocciate entrambe le mozione di sfiducia al governo Borne: la prima presentata dalla coalizione centrista Liot - sostenuta anche dalla sinistra - con un margine di soli nove voti (278 i voti favorevoli). Poi è stata respinta a stragrande maggioranza una mozione presentata dall'estrema destra di Rassemblement National, che ha incassato solo 94 voti a favore sui 287 necessari. “Sono mancati solo 9 voti per far cadere il governo e la sua riforma”, ha dichiarato Mathilde Panot, presidente del gruppo La France Insoumise (LFI). La premier “deve ovviamente dimettersi e portare con sé la sua riforma”, ha aggiunto.
La Nupes di Melenchon ha comunque annunciato che presenterà ricorso alla Corte Costituzionale. La richiesta – firmata da 250 deputati e senatori e presentata alla presidente dell'Assemblea nazionale, Yael Braun-Pivet - secondo Le Figaro, è stata ritenuta ammissibile ed e' stato già inviata alla Corte costituzionale, che adesso ha un mese di tempo per esaminarla.
La scorsa settimana il primo ministro Elisabeth Borne aveva infiammato l'opposizione annunciando che il governo avrebbe imposto la controversa riforma senza un voto in Parlamento, scatenando accuse di comportamento antidemocratico. L'uso dell'articolo 49.3 della Costituzione che consente questa mossa ha anche dato all'opposizione il diritto di depositare mozioni di sfiducia al governo, e sono state presentate due richieste di questo tipo.
Intanto in Place Vauban a Parigi esplode la tensione. Decine di manifestanti hanno cominciato a raccogliersi vicino all'Assemblea nazionale, nel 7° arrondissement: “Macron dimettiti”, scandiscono i manifestanti. Bfmtv riferisce di tensioni, con diversi interventi da parte della polizia.
Situazione tesa anche a Tolbiac, nel 13 arrondissement, il quartiere universitario dove è stato deciso un blocco da parte degli studenti. Che hanno continuato a mobilitarsi contro la riforma delle pensioni, con una serie di azioni che vanno dai comizi ai blocchi, con diverse centinaia di studenti dell'università di Parigi 1 che hanno votato per occupare la sede di Tolbiac. Il sindacato studentesco L'Alternative ha contato nel pomeriggio una cinquantina di università e scuole mobilitate, con occupazioni di edifici universitari a Parigi 1 o Montpellier 3-Paul Vale'ry e blocchi a Lille 2, Parigi 8 o Saint-Etienne.
All'università di Bordeaux-Montaigne, circa 300 studenti riuniti in assemblea generale su una piazza hanno votato a grande maggioranza per rinnovare il blocco fino a domani. A Parigi, diverse centinaia di studenti dell'Università di Parigi 1 Pantheon-Sorbonne hanno votato a mezzogiorno per occupare il campus di Tolbiac per denunciare la riforma e l'uso dell'articolo 49.3 da parte del governo. “Oltre alla riforma delle pensioni, gli studenti si stanno mobilitando contro il precariato studentesco, l'inazione del governo sul cambiamento climatico e l'università, che sta diventando sempre più costosa ed elitaria”, ha dichiarato all'AFP Jahan Lutz, studente di filosofia e attivista del collettivo di estrema sinistra Le Poing leve.
“La riforma delle pensioni è l'ultima goccia per noi”. “Nulla può smorzare la determinazione dei lavoratori”, ha dichiarato la CGT in un comunicato. La bocciatura di questa mozione, “con pochi voti, non cambia nulla”, ha scritto la Confederazione. “Nulla può indebolire la determinazione dei lavoratori, dei disoccupati, dei giovani e dei pensionati a respingere la riforma delle pensioni che tutti, senza eccezione, considerano ingiustificata, ingiusta e brutale”, continua il secondo sindacato francese. La CGT chiede una “maggiore mobilitazione” e una “partecipazione massiccia agli scioperi e alle manifestazioni rinnovabili” di giovedì 23 marzo “e in seguito, se necessario”.