Il profilo Facebook di Lara Comi è stato preso d’assalto dagli hater, che hanno commentato gli ultimi post dell’ex eurodeputata con insulti come «Avida criminale» e «Da San Vittore potrai fare un sacco di post». L’arresto della politica azzurra ha suscitato un moto di reazioni: sul fronte del centrodestra, Gianfranco Rotondi ha scritto di essere «addolorato per l’arresto.

Spero possa dimostrare la sua estraneità ad accuse che non somigliano alla freschezza delle cose che scrive e della sua apprezzata attività al Parlamento europeo», mentre il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana ha chiesto di aspettare «gli esiti di queste ulteriori indagini e cerchiamo di capire cosa sia successo, sinceramente dai giornali si capisce molto poco».

Durissime, invece, le dichiarazioni di alcuni esponenti del Movimento 5 Stelle. «Non possiamo accettare che funzioni pubbliche vengano squalificate da certi comportamenti. Certo, non si è colpevoli fino a sentenza definitiva, ma....», ha scritto Nicola Morra, presidente della Commissione Antimafia, mentre il sottosegretario agli Esteri, Manlio Di Stefano: «La Comi è tra le punte di diamante di Forza Italia, una della “classe dirigente” che tutti vorrebbero. A Lega e Forza Italia ne arrestano uno al giorno e qualche beota li vorrebbe al governo insieme per tornare ad essere zimbello del mondo».

L’eurodeputata 5 Stelle Eleonora Evi, invece, ha stigmatizzato il «silenzio del Ppe su questa vicenda, visto che per cinque anni Lara Comi è stata vicepresidente del gruppo», e ha definito l’inchiesta come il «nuovo tangentificio lombardo», «questo schifo di sistema di gestione criminale del territorio è lontano anni luce da ciò che la politica dovrebbe essere». La segretaria del Pd Milano, Silvia Roggiani, invece, ha commentato che l’inchiesta sulle tangenti «getta un un’ombra cupa sui rapporti esistenti e consolidati fra una certa politica, istituzioni e gruppi di potere locale.

Tutti i politici hanno un compito e una responsabilità precisa: essere compatti nel portare avanti una battaglia di trasparenza per spazzare via ogni tipo di corruzione e malaffare».