Terminato il summit di Antalya, in Turchia, tra il ministro degli Esteri russo Lavrov e l'omologo ucraino Kuleba. L'incontro non ha portato a risultati positivi, ma Kuleba ha fatto sapere, nel corso di una conferenza stampa, che l'Ucraina è pronta a sedersi al tavolo delle trattative con la Russia qualora ce ne fossero le condizioni. Intanto Lavrov, braccio destro di Putin, lancia un messaggio ben preciso all'Occidente: «La fornitura di armi all’Ucraina dall’Occidente è «pericoloso». Dal canto suo, Kuleba, ha dichiarato che «sul cessate il fuoco di 24 ore non abbiamo fatto progressi. Sembra che ci siano altre persone che decidono su questo in Russia». Kuleba ha aggiunto che «sfortunatamente Lavrov non è stato in condizione di impegnarsi». Tuttavia, Lavrov ha spiegato che la Russia vuole che l'Ucraina sia neutrale rispetto alle velleità di entrare a far parte della Nato, minacciando di fatto la sicurezza del Paese comandato da Vladimir Putin. Lavrov ha parlato anche dell'attacco all'ospedale pediatrico di Mariupol. «L’ospedale pediatrico e di ostetricia di Mariupol è stato a lungo usato dal Battaglione Azov. L’ospedale ostetrico di Mariupol è ancora sotto il controllo dei radicali ucraini e non ci sono pazienti al suo interno». Tornando alle parole del ministro degli Esteri ucraino, lo stesso ha detto che «Kiev è pronta per cercare soluzioni diplomatiche al conflitto, ma al momento non ve ne sono».