L’aeroporto internazionale di Copenaghen è rimasto chiuso dalle 20:23 di lunedì fino alle 9 di martedì mattina (ora italiana) per la presenza di droni non identificati sopra lo scalo. Secondo la responsabile stampa Lise Agerley Kürstein, almeno due o tre velivoli senza pilota sono stati avvistati nei pressi delle piste. È stata attivata immediatamente la procedura di sicurezza che impedisce decolli e atterraggi. La conseguenza: 50 voli dirottati verso aeroporti alternativi, con gravi disagi per passeggeri e compagnie. La polizia danese ha avviato indagini.

Anche lo scalo di Oslo ha vissuto ore di tensione: due droni sono stati avvistati nei pressi della pista di atterraggio, costringendo alla chiusura temporanea dello spazio aereo. La responsabile della comunicazione Monica Fasting ha comunicato la riapertura dopo circa tre ore: «Lo spazio aereo è stato riaperto. Chiediamo ai passeggeri di presentarsi normalmente». La sospensione ha interessato 12 voli, deviati o ritardati.

Preoccupazione europea: il monito di Tusk

Gli episodi avvengono a meno di due settimane dall’incursione di droni russi nello spazio aereo polacco. Per questo il premier di Varsavia, Donald Tusk, ha lanciato un avvertimento: «La Polonia è pronta a reagire con fermezza a qualsiasi violazione dello spazio aereo. In una situazione del genere conto sul sostegno totale dei nostri alleati». L’uso di droni su grandi scali europei solleva interrogativi sulla vulnerabilità delle infrastrutture critiche. Le autorità nordiche non hanno ancora chiarito l’origine dei velivoli, ma la concomitanza con gli episodi sul fronte orientale preoccupa le cancellerie europee.