Via libera negli Usa alla quarta dose di vaccino anti-Covid. La Food and Drug Administration ha autorizzato il secondo booster per i prodotti a mRna diPfizer-BioNTech e Moderna, per due categorie di persone: over 50 e immunodepressi. La Fda aveva precedentemente autorizzato una quarta dose per alcuni immunocompromessi, da somministrare dopo quello che viene considerato per loro un ciclo primario di 3 dosi. Oggi questa nuova decisione, che va a modificare le autorizzazioni all’uso di emergenza (Eua) per i due farmaci, farà sì che la quarta dose sia disponibile per diverse popolazioni a più alto rischio di malattie gravi, ospedalizzazione e morte. «Le evidenze che emergono suggeriscono che una seconda dose booster migliora la protezione contro Covid grave e non è associata a nuovi problemi di sicurezza», spiega l’ente regolatorio in una nota. L’agenzia ha quindi decretato che un secondo booster di vaccino Pfizer-BioNTech o Moderna può essere somministrato a persone dai 50anni in su, almeno 4 mesi dopo aver ricevuto il primo richiamo di qualsiasi vaccino Covid autorizzato o approvato. Il secondo richiamo di Pfizer-BioNTech può essere poi somministrato a over 12 con determinati tipi di immunocompromissione, sempre 4 mesi dopo il primo booster di qualsiasi vaccino Covid autorizzato o approvato. Si tratta di trapiantati o di pazienti che convivono con condizioni che si ritiene portino un livello equivalente di immunocompromissione. Mentre il secondo richiamo di Moderna potrà essere somministrato, 4 mesi dopo il primo booster di qualsiasi vaccino, a over 18 con gli stessi tipi di immunocompromissione.

L'appello di Speranza all'Ue

Sul fronte europeo la novità arriva dal ministro della Salute, Roberto Speranza, che ha lanciato un appello all'Ue intervenendo al Consiglio dei ministri europei della Salute. «Penso che sia arrivato il momento di discutere insieme, a livello europeo, su come affrontare le prossime settimane e, in modo particolare, lavorare per avere una posizione univoca su tempi e fasce generazionali a cui somministrare la quarta dose» di vaccino anti-Covid. «Io lo chiedo formalmente. Chiedo che ci sia una posizione unitaria, dei Paesi europei, delle nostre agenzie, della Commissione sulla quarta dose». «Siamo in una fase nuova grazie ai vaccini. Abbiamo messo alle spalle le misure restrittive degli anni precedenti proprio grazie a questo altissimo livello di vaccinazione», ha aggiunto Speranza. «Scelte non omogenee» sulla quarta dose «nei diversi Paesi europei finiscono solo per disorientare e non aiutano le campagne vaccinali», ha fatto notare. Il ministro si rivolge dunque all’Ue: «Chiedo si dia mandato alla Commissione, d’intesa con la presidenza di turno, di fare in tempi stretti una proposta in tal senso, basata esclusivamente sull’evidenza scientifica». La somministrazione di massa di vaccini contro la Covid-19 «ha consentito di aprire una fase diversa: se oggi ci consentiamo molte meno restrizioni rispetto al passato, è grazie a questa campagna di vaccinazione. La campagna di vaccinazione è un bene prezioso, che dobbiamo tutelare con ogni energia. In questo momento nessuno parla a livello mondiale, e neanche a livello europeo, di una quarta dose» di vaccino anti-Covid «per tutti. Noi siamo già partiti in Italia con la quarta dose per gli immunocompromessi - aggiunge -che sono quelli assolutamente più fragili degli altri». «La valutazione in corso che io credo, a partire dalla riunione di oggi, si potrà fare a livello europeo - prosegue - è quella di una quarta dose condivisa per determinate fasce generazionali più fragili». Quindi, aggiunge Speranza, «stiamo parlando della fascia più anziana. Con un’asticella che dobbiamo definire, che chiediamo alla Commissione di indicare e che deve essere secondo me la stessa intutti i Paesi europei». Ad oggi, spiega ancora, «non abbiamo ancora certezza su quando potranno arrivare vaccini adattati alle nuove varianti» del Sars-CoV-2, quindi se allargare la quarta dose a fasce più ampie della popolazione e con quale versione del vaccino, «è una valutazione che dovremmo fare solo quando avremo certezza su questo elemento. Nel frattempo la priorità è proteggere le persone più fragili. Questo - conclude - è l’obiettivo di fondo».