La tragedia della discoteca di Corinaldo risale all'8 dicembre scorso, quando sei persone (cinque ragazzi e una mamma) morirono dentro l'edificio dove doveva suonare il trapper Sfera Ebbasta a causa della ressa per la fuga, scatenata dall'uso all'interno di un gas urticante. Alla "Lanterna azzurra" altre 120 persone rimasero ferite e la discoteca di Ancona fu al centro di un'indagine per omicido plurimo. Ora le forze dell'ordine hanno individuato i 7 membri di una banda tra i 19 e i 22 anni residenti in provincia di Modena, che secondo la ricostruzione avrebbero scatenato il panico prima del concerto al fine di poter rubare borse e cellulari. Sono tutti ritenuti responsabili di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di furti con strappo e rapine, e sei di loro anche di omicidio preterintenzionale, lesioni personali e singoli episodi di rapine e furti con strappo. E' stato inoltre accertato che i giovani facevano parte di un gruppo criminale dedito a furti e rapine di monili in oro all'interno di discoteche del centro e Nord Italia. Per l'ipotesi di omicidio colposo plurimo sono state chiamate in causa nove persone tra gestori, proprietari e un addetto alla sicurezza; altre otto, tra cui il sindaco di Corinaldo Matteo Principi e componenti della Commissione unificata di vigilanza sui locali di pubblico spettacolo dei Comuni associati in seno all'Unione Misa-Nevola che rilasciò i permessi per il locale nel 2017, devono rispondere, a vario titolo, di reati che vanno dal concorso in omicidio colposo, disastro colposo e falsità ideologica per le irregolarità riscontrate nei locali della discoteca.