Come da «tradizione» decine di esponenti dei centri sociali e del mondo antagonista hanno contestato il passaggio della Brigata ebraica (nella foto il corteo svoltosi a Roma, ndr) al corteo milanese del 25 aprile. «Intifada fino alla vittoria», hanno urlato i contestatori filo-palestinesi mentre lo spezzone transitava in corso Venezia all’altezza di via Senato protetto da un cordone di sicurezza dei «City angels» e del personale della questura. I contestatori si riconoscono per l’esposizione di un grande striscione che recita «2% Pil a spese militari? Pd partito guerrafondaio Soldi a scuola, sanità e servizi». Oltre contro la Brigata ebraica, il gruppo di centro ha indirizzato cori di protesta contro la Nato ("Fuori l'Italia dalla Nato" tra gli striscioni esposti) e ai partecipanti che sventolano bandiere con il simbolo. Tuttavia, dopo il passaggio accolto con applausi della brigata ebraica la comunità ucraina si è inserita nel corteo milanese del 25 aprile. «Viva la resistenza ucraina», «Ieri il fascismo, oggi il putinismo», «Fuori i russi dall’Ucraina», scandiscono in coro i manifestanti che hanno ingrossato le file del serpentone in corso Venezia.