Il nostro Giovanni Jacobazzi ha preso la parola alla fine delle esequie. Ha ringraziato la folla commossa che ha affollato ieri pomeriggio la chiesa di San Giuseppe, a Santa Marinella, in provincia di Roma, per l’ultimo saluto a Claudio Jacobazzi, suo padre.

Ha detto: «Dal sindaco Pietro Tidei ho appena ascoltato un bellissimo ricordo, in cui ho scoperto aspetti della storia professionale del mio papà che neppure io conoscevo». Come ha ricordato Tidei, «Claudio a cena amava scherzare e intrattenersi con tutti piuttosto che ricordare le tappe della sua straordinaria carriera nelle amministrazioni dello Stato. Qui a Santa Marinella è stato un comandante dei Vigili urbani che ha fatto scuola a generazioni di colleghi».

Tanti esempi in poche parole: il rigore, la professionalità, la modestia, ma anche l’orgoglio di una comunità che rende onore al merito di uno dei suoi uomini migliori, cosa un po’ fuori moda, nell’era del trionfo dell’incompetenza. Il riconoscimento si aggiunge alle tante onorificenze raccolte da Claudio Jacobazzi nel corso della sua vita, che si è spenta due giorni fa nella sua Santa Marinella.

Al caro, fraterno amico Giovanni e alla sua famiglia va l’abbraccio di chi scrive, del direttore Carlo Fusi e di tutti colleghi del Dubbio. Si ammira quella stessa modestia anche in lui, che mai si era vantato di un così straordinario papà.