Si sono aperte alle ore 7 le urne per l’election day. Si vota fino alle 23 per i referendum sulla giustizia e per il rinnovo di quasi mille amministrazioni comunali. Gli italiani chiamati al voto per le amministrative sono più di 8,8 milioni. Per i nuovi sindaci e i nuovi consiglieri comunali si vota in 978 Comuni. Di questi, quattro sono capoluoghi di Regione (Genova, Palermo, Catanzaro e L’Aquila) e 22 capoluoghi di provincia (Alessandria, Asti, Barletta, Belluno, Como, Cuneo, Frosinone, Gorizia, La Spezia, Lodi, Lucca, Messina, Monza, Oristano, Padova, Parma, Piacenza, Pistoia, Rieti, Taranto, Verona, Viterbo). Il 26 giugno sono in programma i ballottaggi nei Comuni con oltre 15mila abitanti, laddove nessun candidato sindaco sarà riuscito a superare la soglia del 50% più uno delle preferenze.
Caos a Palermo, mancano i presidenti dei seggi
Sono 120 i Comuni siciliani che votano oggi per eleggere i propri sindaci e per rinnovare i Consigli comunali e circoscrizionali, ma a Palermo i seggi si aprono all’insegna del caos. Mancano decine di presidenti di seggio e almeno cinquanta seggi sono ancora chiusi, nonostante si voti dalle 7 di questa mattina. Anzi, in alcune zone della città sono ancora chiusi perché decine di tra scrutatori e presidenti hanno dato forfait ieri, costringendo la prefettura a cercare di trovare una soluzione. «Questa mattina avrei voluto esercitare il mio diritto al voto - racconta all’Adnkronos Paola Maranzano - ma non è stato possibile perché arrivata al seggio, presso la scuola di via Bologni nel quartier Boccadifalco ci hanno detto che la sezione 375 era chiusa perché mancava il presidente. Sono nel pallone perché non sanno come risolvere questa situazione. È passata più di un’ora e ancora il seggio è chiuso. A questo punto, io vado a lavorare. Mi è stato negato il diritto al voto e ritengo che sia gravissimo». La stessa situazione si è verificata presso il seggio di via Valverde, anche qui i cittadini non hanno potuto esercitare il diritto al voto perché mancano sia il presidente che il segretario di sezione. Decine le telefonate arrivate in Questura e prefettura. «La Lega si appella al Capo dello Stato e al ministro dell’Interno: Situazione grave e inaccettabile, democrazia a rischio, è necessario allungare l’orario del voto», è l'appello del Carroccio.
Seggi scoperti, il comune: «Inviati gli atti in procura»
«In relazione alla situazione determinata dalla rinuncia da parte di soggetti nominati a svolgere la funzione di presidenti del seggio, mentre si sta cercando di ovviare alle conseguenze di questo irresponsabile comportamento, l’amministrazione comunale sta inviando gli atti alla Procura della Repubblica per ogni azione di competenza finalizzata all’accertamento di responsabilità di natura penale». Lo fa sapere l’amministrazione comunale di Palermo in merito all’assenza di numerosi presidenti di seggi.
Il Viminale: «Voto verso la regolarità»
«A Palermo sono stati nominati e si stanno insediando gli ultimi 13 presidenti di sezione che erano mancati a causa di improvvise rinunce». È quanto si apprende da fonti del Viminale secondo cui «presto, le operazioni di voto saranno regolari in tutte le 600 sezioni cittadine». Rispetto ai disagi registrati a Palermo per la mancanza dei presidenti di numerosi seggi, il Viminale fa sapere che non è possibile allungare l'orario di voto, come richiesto dalla Lega e da Giorgia Meloni di Fdi. Ma, come stabilito dalla legge, chiunque alle 23 (orario di chiusura dei seggi) si troverà in fila per votare, potrà farlo.