«...a questo punto proporrei la nuova MARCIA SU ROMA». Lo annuncia su Facebook Stefano Sala, candidato sindaco di una lista civica supportata dalla Lega a Capriano del Colle, Brescia, in uno dei post apparsi sul suo profilo, e poi rimossi, in cui inneggia al fascismo. Il caso emerge a sole poche ore dal deposito delle liste elettorali, dove il ruolo di sindaco nel Comune bresciano è conteso con altri due candidati: Giorgio Armani per la civica CambiaVento e Salvatore Oliva per la civica Insieme per Migliorare. Lo scorso 23 aprile, in pieno lockdown, Sala scriveva: «Ho letto che palazzo Chigi ha autorizzato, seppur con le dovute precauzioni, i festeggiamenti per il 25 Aprile. Visto il modus operandi del Governo ritengo che la canzone adatta per il flash mob sui balconi sia: Battaglioni, non Bella ciao...». La canzone citata era linno delle unità delite del fascismo, i Battaglioni M (dove «M» stava per Mussolini). Dopo la caduta del regime, i battaglioni schierati al Nord aderirono alla RSI, ma nel 1942 si dotarono di un inno, definito il «canto più antisemita di tutto il regime».  Ma non solo. In un post corredato dall'immagine di due tazze con leffigie di Mussolini impegnato nel saluto romano e la scritta «Me ne frego», il candidato commenta: «Carissimi ospiti a casa nostra si brinda così... E se non vi piace ricordatevi: meglio soli che male accompagnati!». Poi ancora, in un altro post si legge: «Più scopro i "propositi" dei sinistri e dei centri sociali, più rimpiango il FASCISMO» Dopo il caso del consigliere leghista di Scandicci sospeso dal Carroccio per aver postato un selfie scattato nella cappella funeraria di Mussolini a Predappio, la vicenda fa infuriare lAnpi bresciana, che con il presidente Lucio Pedroni ha chiesto agli altri candidati di porre alla prefettura la discriminante antifascista. Da Brescia si è chiesto a Matteo Salvini, ritratto in uno dei tanti selfie proprio accanto al candidato sindaco di Capriano del Colle, di chiarire la posizione del partito. Il segretario della Lega sarà a Roncadelle e Rovato la sera del 2 settembre e non è da escludere che il caso toscano possa riverberarsi anche nel Bresciano mentre cresce lindignazione.