Proseguono gli attacchi di matrice no vax a strutture sanitarie e Ordini dei medici. E anche le intimidazioni ai medici di famiglia per ottenere certificati di esenzione senza motivazione clinica, pressione che è «aumentata esponenzialmente con lampliamento dellobbligo vaccinale» anti-Covid «e della richiesta del Green pass rafforzato». A segnalarlo è la Fnomceo, Federazione nazionale degli Ordini dei medici. «È veramente lora di finirla - sbotta il presidente Filippo Anelli - Gli Ordini stanno facendo il loro dovere, stanno portando a termine, tra mille difficoltà e sacrifici, un compito che la legge affida loro. È inammissibile che, oltre al sovraccarico di lavoro, alle difficoltà applicative delle leggi, alla burocrazia, debbano far fronte a questi attacchi irrispettosi e osceni». Lultimo caso, spiega lente, proprio allOrdine di Bolzano: la notte scorsa la scritta sulla targa che indica la sede è stata cancellata e sostituita con scritte ingiuriose. «Ma non cè giorno che gli Ordini non siano bersagli di proteste, manifestazioni, atti aggressivi, violenti o vandalici - evidenzia la Fnomceo - È accaduto a Terni, con due sit-in di persone che chiedevano uno "sdoganamento" delle cosiddette terapie domiciliari. E prima ancora a Genova, in concomitanza di un procedimento disciplinare. Mentre a Pisa la targa dellOrdine era stata imbrattata». Anelli si dice vicino ai colleghi colpiti: «Esprimiamo la nostra solidarietà ai colleghi dellOrdine di Bolzano, di Terni, Pisa, Genova, oltre che allUlss 3 Serenissima e allOrdine di Venezia per lincendio allhub. Sono fatti gravi e da non sottovalutare, che non impediscono per fortuna a chi vuole vaccinarsi di farlo». Quanto ai medici di famiglia e alle pressioni per ottenere le esenzioni vaccinali, Fnomceo ricorda che «i segretari di Fimmg Roma Pier Luigi Bartoletti, e del Lazio Giovanni Cirilli hanno presentato un esposto in procura, denunciando "una marea montante di coercizioni e intimidazioni da parte di pazienti no vax nei confronti dei medici di famiglia della Region"». Quello che è emerso, spiega Anelli, «accade purtroppo in tante regioni. So che altri esposti su minacce e pressioni stanno per essere depositati. I medici di famiglia sono stremati: hanno dato il sangue, e in molti casi la vita, durante le fasi acute della pandemia; si sono resi disponibili a rispondere ai pazienti con tutti i mezzi, anche solo per rassicurarli; sono sommersi dalla burocrazia dovuta al tracciamento e alla segnalazione dei positivi, e ora sono oggetto della violenza dei cittadini che pretendono certificati impropri. E di quella, più sottile, dei media che tentano di denigrarli». «È il momento di dire basta - conclude il presidente - Noi medici, tutti i medici, chiediamo solo rispetto. Rispetto per i 368 colleghi che non ci sono più a causa del Covid, e per chi continua a curare, sul territorio, negli ospedali e ovunque ce ne sia bisogno».