La Procura generale della Libia ha ordinato la detenzione di Osama Almasri Angim, ex responsabile della gestione delle operazioni e della sicurezza giudiziaria a Tripoli, già al centro del caso politico-diplomatico che nelle scorse settimane aveva coinvolto il governo italiano.

In una nota pubblicata su Facebook, la Procura libica ha reso noto che il sostituto procuratore generale ha completato la raccolta delle informazioni sulle violazioni dei diritti dei detenuti nell’istituto di correzione e riabilitazione della capitale.

Le indagini hanno documentato casi di tortura e trattamenti crudeli e umilianti ai danni di dieci detenuti e la morte di un prigioniero a seguito delle violenze. «In presenza di prove sufficienti per procedere con l’accusa – si legge nella nota – l’imputato, attualmente in custodia cautelare, è stato rinviato a giudizio».

Il precedente italiano

Almasri era stato fermato in Italia lo scorso anno in esecuzione di un mandato d’arresto della Corte penale internazionale, ma successivamente liberato e rimpatriato in Libia con un volo di Stato, decisione che aveva scatenato forti polemiche politiche. Il suo rilascio era stato disposto in seguito alla decisione del Governo Meloni e alle valutazioni del Ministero della Giustizia e dell’Interno, suscitando critiche da parte dell’opposizione e di numerose organizzazioni per i diritti umani.

Schlein: «Una figura vergognosa per l’Italia»

Durissima la reazione della segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, che ha chiesto al Governo di assumersi la responsabilità politica del caso: «Le autorità libiche hanno ordinato l’arresto di Almasri per tortura e omicidio. È lo stesso criminale che Meloni, Nordio e Piantedosi hanno liberato e riaccompagnato a casa con un volo di Stato», ha dichiarato. Per Schlein, l’episodio rappresenta «una figura vergognosa a livello internazionale» e impone all’esecutivo di «chiedere scusa agli italiani».

Renzi: «Una pagina nera per le istituzioni italiane»

Sulla stessa linea il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, che ha parlato di «una pagina vergognosa nella storia delle istituzioni del nostro Paese». «Anche la polizia italiana lo aveva arrestato per lo stesso reato quasi un anno fa - ha detto - ma Giorgia Meloni e Carlo Nordio hanno scelto di liberarlo e gli hanno pagato un volo di Stato con tutti gli onori. Questo Governo è il Governo dell’ingiustizia».