È partito a Steccato di Cutro (Crotone) il corteo "Fermare la strage subito” per ricordare le vittime del naufragio del 26 febbraio scorso. Migliaia i partecipanti. Ad aprire il corteo il segretario regionale della Cgil Calabria Angelo Sposato, il sindaco di  Crotone, Vincenzo Voce, e tanti altri cittadini comuni con la fascia bianca al braccio. Il corteo è preceduto dalla  croce realizzata con il legno del barcone. Presenti anche i parenti delle vittime del naufragio. Tengono uno striscione con la scritta:  "Rete 26 febbraio. Mai più stragi di migranti nel Mediterraneo".

Sfila anche un gruppo di giornalisti che in questi giorni ha seguito la tragedia. Indossano un badge con la fotografia di Torpekai Amarkhel, la giornalista afghana i 42 anni morta nella notte dell’infamia. L'idea è stata del giornalista calabrese

Bruno Palermo di Crotone news. Tra i manifestanti si vedono anche l'ex sindaco di Napoli Luigi de Magistris e l'ex sindaco di Riace Mimmo Lucano.

Sono all'incirca una trentina gli autobus che hanno raggiunto il piccolo Comune calabrese dalle Regioni del Sud e del Centro Italia.

Cosa si poteva fare per salvare quelle vite? «L'abbiamo visto questa notte. Questa notte sono state portate centinaia di migranti. Sappiamo come fare, l'abbiamo già fatto, dobbiamo continuare a farlo. Questa gente non deve restare a mare nemmeno un minuto di più», dice il sindaco di Crotone, Vincenzo Voce, riferendosi ai tanti salvataggi compiuti nella notte in acque italiane anche con mezzi della la Marina militare. «Siamo qui a Steccato di Cutro  a manifestare la nostra amarezza per quanto successo. La gente umana è qui, sono veramente diverse migliaia di persone. L'umanità non ha colorazione politica, non deve averla. Quello che ho visto in questi giorni e ho ascoltato dai familiari delle povere vittime è qualcosa che non pensavo mai di ascoltare. Non ho parole», aggiunge il sindaco.

 

«Oggi siamo qui per far sentire alle autorità la voce della società civile», ha detto Cecilia Strada, responsabile della comunicazione della Onlus ResQ People Saving People che conduce operazioni umanitarie nel Mediterraneo. «Noi abbiamo presentato insieme ad altre associazioni un esposto alla Procura della Repubblica affinché la magistratura faccia luce sui ritardi che hanno provocato la morte di tante persone, ancora non sappiamo quante. Le stiamo provando tutte per far sì iche la politica rinsavisca e torni a basare le proprie scelte sul rispetto della vita umana e la dignità di tutti gli esseri umani non solo quelli che percepiamo vicini a noi», ha aggiunto la figlia del fondatore di Emergency.

«Non si può non essere qua, oggi a Cutro, per chiedere verità e giustizia per le vittime del naufragio e per i loro familiari, ma anche per la democrazia, per lo stato di diritto. Quello che abbiamo visto nei giorni scorsi è incredibile e sconcertante: continua ad aggravarsi la mancanza di senso delle istituzioni del nostro governo», dice il segretario di +Europa, Riccardo Magi, presente al corteo. «Abbiamo visto la presidente del Consiglio non rispondere a delle domande prevedibili e scontate che si fanno moltissimi italiani e poi ribaltare tutto e fare le domande lei ai giornalisti. Il decreto del governo non coglie assolutamente la priorità delle questioni. La priorità è salvare delle vite in mare e poi creare la possibilità di arrivare legalmente nel nostro Paese», aggiunge Magi.

E proprio mentre il corteo partiva, altri due corpi sono stati ritrovati nel mare di Steccato di Cutro (Crotone). Uno dei due sembra appartenere a una bambina tra i 6 e i 10 anni. È il terzo ritrovamento della giornata, dopo la bimba di 5 anni rivenuta questa mattina. Il bilancio delle vittime ufficiali sale a 76.
Anche per questo non si placano le polemiche per le immagini del diffuse karaoke  di Giorgia Meloni e Matteo Salvini, in occasione del compleanno del ministro dell'Interno. «Non

omaggiano i morti, ma cantano», dimostrando «disumanità e

cinismo», dice la capogruppo dem al Senato, Simona Malpezzi.

.