Anche a scuola si parla di 41bis. E a volerlo sono gli stessi studenti, come quelli del Liceo Mamiani di Roma, dove il 27 febbraio si è tenuto un incontro tra il legale di Alfredo Cospito, Ludovica Formoso, e il giornalista e scrittore Lirio Abbate. Un confronto molto “partecipato” e seguito con “estremo interesse”, una “lezione di educazione civica” che ha appassionato gli studenti che hanno ascoltato le diverse posizioni nell’assoluto rispetto del contraddittorio, spiega la preside del liceo, Tiziana Sallusti.

“L'assemblea - racconta Sallusti - è stata molto partecipata e i ragazzi hanno fatto moltissime domande ai due ospiti che, ovviamente, avevano una visione diametralmente opposta della situazione del 41 bis. Uno, un giornalista e scrittore, Lirio Abbate, che lotta contro le mafie attraverso la sua penna, che si è sempre occupato di mafia ed ha spiegato ai ragazzi come è nato e perché è nato il 41 bis e in cosa consiste, l'altro, il legale di Cospito che ha raccontato la situazione nelle carceri, come il 41 bis è vissuto da Cospito e da altri come lui. Quindi - sottolinea la Preside - abbiamo affrontato anche il problema umano, il discorso è andato soprattutto sulla qualità della riabilitazione. Cioè se sia possibile, dopo aver fatto cose efferate nella propria vita, sia possibile una riabilitazione, se lo Stato può e deve farlo e come deve farlo. Insomma, il discorso è stato estremamente ampio e partecipato”. “E' stato veramente importante e mi ha fatto estremamente piacere - prosegue Sallusti - vedere i ragazzi molto interessati e attenti. Nessuno di loro chattava o era distratto. Erano tutti con gli occhi aperti e le orecchie ben tese per ascoltare, hanno fatto domande ad entrambe gli interlocutori. Quindi - evidenzia la Preside del Mamiani - ritengo sia un piccolo passo verso la costruzione di una coscienza sociale e civica che dovrebbe essere propria di tutti cittadini”. 

L’incontro, spiega ancora la dirigente del Liceo romano, è stato organizzato dagli studenti, è la loro assemblea di istituto. Ogni mese i ragazzi hanno una giornata che dedicano sempre a temi di attualità, i ragazzi sono appassionati e coinvolti e invitano loro degli ospiti. “L'unica cosa che noi chiediamo - spiega Sallusti - è che siano rappresentate entrambi le parti interessate. Mai una sola campana ma sempre le due diverse campane sullo stesso argomento e così è stato fatto anche oggi. Si è dibattuto il tema del 41bis per i mafiosi, se questo 41bis è attuale, se effettivamente è uno strumento che lo Stato utilizza e che sta avendo delle risposte positive o meno”. “Penso sia stato un messaggio anche questo di civiltà. Il modo in cui si è svolta l'assemblea, al di là dei talk show dove tutti urlano e si sovrappongono. Abbiamo messo apposta un solo microfono si parlava uno alla volta e, devo dire che sono stati splendidi entrambi gli ospiti che hanno portato il proprio punto di vista. Ognuno poi si farà la propria opinione sull'argomento. La finalità - conclude - era questa: aiutare i ragazzi a farsi una propria idea sugli argomenti”.

A polemizzare sull’incontro è stato il vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri, per il quale “è singolare che a Roma nei licei come il Mamiani e il Tasso si discutano le vicende di Cospito con l'intento, nemmeno nascosto, di criticare il 41 bis e le misure di massima fermezza per stroncare la mafia e il terrorismo”. “Chissà se qualche preside, invece, penserà di scrivere una lettera contro coloro che nei cortei inneggiano a Tito e offendono i martiri delle foibe. È avvenuto anche a Firenze. Chi sa se la preside fiorentina vorrà scrivere una lettera sui ‘rigurgiti di stalinismo’. Se lo facesse meriterebbe un plauso unanime”, commenta l’azzurro. “Agli studenti che organizzano queste assemblee, tutte legittime – aggiunge - suggerisco, ma non sarò ascoltato, di aggiungere un nuovo incontro, invitando quei poliziotti e quei carabinieri che vengono feriti, dalla Val di Susa a Roma, nelle tante manifestazioni organizzate da gruppi violenti. Sentire la testimonianza di chi porta, sulla propria carne, le tracce delle violenze sarebbe istruttivo, almeno quanto sentire gli avvocati di Cospito”. Parla di “reazioni scomposte” l’altro difensore di Cospito, Flavio Rossi Albertini, che ricorda anche l’incontro del Tasso, a cui hanno preso parte sempre l’avvocata Ludovica Formoso e Claudio Fava, figlio di Giuseppe Fava, assassinato dalla mafia il 5 gennaio 1984 a Catania. “Si vuole censurare il diritto degli studenti a farsi una loro idea”, spiega il legale. “Nonostante questi dibattiti – aggiunge – si tengano sempre nel rispetto del contraddittorio, mai con una sola campana”, come sottolinea anche la dirigente scolastica.