Se non riesci a processare un politico, processa la politica. Sembra questa la filosofia della procura di Bergamo, che ha deciso di mettere sotto la lente di ingrandimento l’operato di un governo, il Conte due, e di una Regione, quella lombarda, per l’irresolutezza “colposa” mostrata nel corso delle prime settimane di pandemia.

Obiettivo dichiarato: «Soddisfare la sete di verità della popolazione». Ma quale verità cercano i pm? La risposta sfugge al senso comune e alla scienza, che in quei primi giorni di Covid19, e per molto tempo ancora, non fu in grado di fornire risposte chiare e univoche al diffondersi di virus nuovo e abilissimo a viaggiare da un organismo all’altro. E proprio in mezzo alle incertezze dei virologi si insinuavano le forti pressioni sul governo delle organizzazioni di categoria, preoccupate dal possibile collasso economico di centinaia di aziende. Senza contare le continue spinte politiche a tenere tutto aperto provenienti da partiti di maggioranza e opposizione: #Milanononsiferma, martellavano sui social e al bar Beppe Sala e Nicola Zingaretti, per fare un esempio senza arrivare al salvinismo. Accusare un governo di un fatto incontrovertibile - essere stato travolto nel giro di pochi giorni da un fenomeno fino a quel momento sconosciuto - non solo sembra esulare dalle competenze di una procura (il giudizio semmai è di natura politica) ma è anche pericoloso.

Incolpare, nel migliore dei casi, di totale dilettantismo una classe dirigente - che tra l’altro impose il lockdown più duro d’occidente per limitare i contagi - significa infatti dare la stura ai peggiori complottismi da Telegram, quelli che per due anni hanno continuato a diffondere fake news in rete sulla «dittatura sanitaria». L’inchiesta di Bergamo rischia di rivelarsi così un insperato assist a quella composita galassia no vax che contro la vaccinazione di massa (voluta da quello stesso governo oggi sotto indagine) ha creato narrazioni bislacche e antiscientifiche («ci inoculano i microchip», dicevano alcuni). Perché se a guidare le scelte di una classe dirigente fu solo l’improvvisazione colpevole, come sostiene la procura, che dire del lockdown, delle zone colorate e del green pass? Ogni terrapiattista potrà rovesciare a proprio piacimento l’impianto accusatorio per rimettere in discussione tutto.