Il senatore Carlo Cottarelli è una persona seria, serissima. Il senatore Cottarelli si è formato al Fondo monetario internazionale, che non è propriamente la Lega bracciantile del polesine. Eppure, il senatore Cottarelli, oggi ha scoperto il difficile mondo dei braccianti e dei metalmeccanici. E fin qui nulla di male, anzi: si tratta indubbiamente di categorie sottopagate, spesso sfruttate e addirittura ridotte in schiavitù.

Il problema è che il senatore Cottarelli ha contrapposto quei lavoratori agli avvocati. Sentite qui cosa ha cinguettato su twitter: “Oggi il Senato ha votato l'equo compenso dei professionisti (abolito 10 anni fa) col voto di tutti i gruppi parlamentari (non il mio). In Italia non c'è il salario minimo o equo per braccianti e metalmeccanici, ma il compenso equo per gli avvocati sì. Lunga vita alle lobby”.

Ora, al Senatore Cottarelli, che pure è persona seria, serissima, evidentemente mancano un paio di informazioni. La prima - e, onore al merito, gliel’ha ricordata il presidente dell’Aiga, Francesco Paolo Perchinunno - è che l’equo compenso non riguarda solo gli avvocati ma il vastissimo mondo delle professioni; la seconda, ancora più importante, è che al Senatore Cottarelli sfugge la situazione economica di decine di migliaia di avvocati. E lì sarebbe stato sufficiente gettare un occhio sull’ultimo rapporto del Censis ordinato da Cassa Forense prima di farsi prendere dalla frenesia social come una Chiara Ferragni qualsiasi.

Diciamo subito che il Censis certifica che Il cui di un avvocato è di 37mila euro l’anno. Ovvero molto al di sotto dei 2mila euro al mese. Ma c’è un’aggravante. A quel reddito si arriva dopo il nono anno di attività. Nei primi 8 anni, infatti, il reddito di un giovane avvocato - sentite, sentite - è di 15mila euro annui, altro che lobby. Al Sud, poi, il dato è ancora più pesante. Il reddito medio degli avvocati meridionali - di tutti gli avvocati, non solo dei giovani - è inchiodato a 22mila euro annui. Per questo, caro senatore Cottarelli, c'era urgente bisogno di una legge sull’equo compenso. E ora, se vorrà pensare al reddito di braccianti e metalmeccanici, noi saremo al suo fianco…