Cosa resterà. È il pensiero che mi è venuto dopo le vicende degli ultimi giorni, dopo le dichiarazioni del Sindaco Sala che a Milano non trascriverà e registrerà più gli atti con due mamme e due papà per indicazione del Prefetto. Ne abbiamo scritto sul sito di Rete Lenford. Ho ripensato al lavoro fatto in questi anni per garantire gli stessi diritti a tutte le bambine e i bambini, scardinando quel “mero pregiudizio” indicato dalla sentenza della Cassazione n. 601 del 2013 per cui una persona omosessuale non è un buon genitore. olo un anno dopo, nel 2014, il Tribunale per i minorenni di Roma riconobbe la possibilità dell'adozione del figlio del partner (stepchild) anche per una coppia di mamme. Sembrava andar bene, che la strada fosse segnata, invece nel 2016 la legge sulle unioni civili escluse la genitorialità per le coppie dello stesso sesso, lasciando uno spiraglio solo per la giurisprudenza che si era già formata sulla stepchild. Nulla in pratica.

Ciò che nega il diritto, la realtà però conferma. I bambini continuano a nascere, i genitori si recano all'estero e accedono alla procreazione medicalmente assistita dove è consentita per le coppie same sex, ma arrivati in Italia inizia il vero travaglio con i certificati stranieri di nascita (o di adozione) da trascrivere e le registrazioni alle anagrafi per i bambini nati qui. Il problema è avere due genitori dello stesso sesso sul certificato di nascita, perché in Italia nessuna norma ancora lo consente.

Abbiamo continuato così in questi anni, un passo in avanti e due indietro. Due sentenze della Corte costituzionale, le nn. 32 e 33 del 2021, che lanciavano il monito al Legislatore di intervenire il più presto possibile per garantire la migliore e più celere tutela dei diritti ai bambini nati nelle coppie omogenitoriali, perché l'adozione in casi particolari non è la forma adeguata di tutela e non riconosce tutti i diritti, mentre ben 9 sentenze consecutive della Cassazione negavano ogni possibilità di formazione dell'atto di nascita sin da subito con entrambi i genitori dello stesso sesso.

Fino all'ultimo intervento della Cassazione a Sezioni Unite a fine 2022, richiamate a decidere sulla trascrizione dei certificati di nascita stranieri di bambini nati all'estero da gravidanza per altri proprio dopo il monito della Corte costituzionale, che invece ci hanno fatto fare un salto indietro nel tempo. Sì, perché dalle ultime Sezioni Unite tutte le coppie, etero e omo, non potranno più trascrivere i certificati di nascita stranieri, ma solo chiedere l'adozione nei casi particolari per il genitore intenzionale.

Il governo invece di intervenire e colmare l'enorme vuoto legislativo, con solerzia pochi giorni dopo le Sezioni Unite comunica con circolare del ministero dell’Interno le nuove istruzioni e sono fioccate le note delle Prefetture ai Comuni che in alcuni casi, come a Milano, vanno pure oltre le indicazioni della Cassazione. Ma l'adozione in casi particolari non può considerarsi una tutela alternativa ed equivalente al riconoscimento alla nascita, perché non sono venute meno le criticità evidenziate dalla Corte costituzionale neanche con la successiva estensione della parentela alla famiglia di origine del genitore adottivo (Corte costituzionale n. 79/2022).

L'ostinarsi a chiedere un giudizio sul miglior interesse del bambino e un accertamento sulla idoneità dell’adottante, nel caso delle coppie omogenitoriali, non può che essere motivato da quel “mero pregiudizio” di cui sopra e che la Cassazione sembra aver dimenticato. Non per questo però smetteremo di affermare che l'adozione non è lo strumento idoneo alla piena tutela dei bambini e solo la trascrizione e la registrazione alla nascita possono garantire il pieno riconoscimento dei diritti di figli e genitori. Se sei avvocata e pure attivista, metti nel conto la frustrazione del difficile lavoro da fare, ma anche la certezza che nessun'altra possibilità c'è per il riconoscimento dei diritti. E no, tutto quello che fai non sarà mai vano se avrà anche solo per un momento messo a nudo il pregiudizio.