Scene d’altri tempi: la polizia che fa irruzione nel liceo dove è in corso un incontro (autorizzato) sulla legalizzazione della cannabis e identifica i rappresentanti degli studenti, tra cui due minorenni. È accaduto all'istituto superiore Majorana - Cascino di Piazza Armerina, provincia di Enna, dove sono piombati alcuni agenti in borghese in seguito a una “segnalazione” anonima.

Ma davvero in questura di Enna non hanno niente di meglio da fare che spedire ronde minacciose in una scuola per intimidire senza alcuna ragione i ragazzi e le ragazze? Nell’istituto siciliano non era in corso nessun festino a base di marijuana o altre sostanze illecite, nessuna apologia di reato, ma una discussione su un tema di attualità concordato con i professori come accade ogni giorno in centinaia di scuole superiori italiane.

L’impiego a scopi ricreativi della cannabis è peraltro permesso in diverse nazioni tra cui il Canada, l'Uruguay, il Messico, il Sudafrica, parte dell'Australia e in 19 stati americani in attesa che il presidente Biden annunci una legge che estenderà le liberalizzazione a tutto il territorio federale. Sono decisioni prese da governi democratici che si lasciano alle spalle le macerie del proibizionismo e della “war on drug” che per decenni ha riempito le carceri di poveri cristi e arricchito a dismisura i grandi cartelli della droga. Dove sta lo scandalo?

La presenza delle forze dell’ordine al Majorana-Cascino è del tutto fuori luogo, come lo è sempre all’interno di una scuola. Sembra di essere tornati all’inverno del ‘66, alla Zanzara e al Parini di Milano, con gli studenti indagati dalla polizia per aver osato parlare di sessualità sul loro giornale di classe.

Sarebbe bello che il ministro dell'istruzione e del merito Giuseppe Valditara, nostalgico del “principio di autorità”, intervenisse denunciando l’irruzione come hanno fatto i dirigenti scolastici e i sindacati degli insegnanti. Ma siamo pronti a scommettere un caffé che non lo farà. Non sappiamo se il blitz della questura sia stato deciso dall’alto, probabilmente non lo è stato, ma di certo, dai rave alle aule scolastiche, quello di Giorgia Meloni non sembra proprio un governo per giovani…