Filippo Turetta, condannato in primo grado all’ergastolo per il femminicidio di Giulia Cecchettin e detenuto dal novembre 2023, sarebbe stato aggredito in cella da un altro detenuto. La notizia, riportata dal quotidiano L’Arena e confermata a LaPresse da fonti della polizia penitenziaria, colloca l’episodio alla fine di agosto nel carcere di Verona. Turetta, dopo il trasferimento nel reparto dei detenuti comuni, sarebbe stato colpito con un pugno da un uomo di 55 anni. L’aggressore è stato subito isolato e trasferito in un’altra cella. Contattato da LaPresse, l’avvocato di Turetta, Giovanni Caruso, non ha confermato l’accaduto.

Una vicenda giudiziaria ancora aperta

La condanna di primo grado a carico di Turetta aveva già suscitato forti polemiche nei mesi scorsi. Pur riconoscendo la responsabilità per l’omicidio, i giudici non hanno applicato l’aggravante della crudeltà, nonostante le 75 coltellate inferte a Giulia Cecchettin. Una scelta motivata con “inesperienza e inabilità” dell’imputato. La Procura di Venezia ha presentato ricorso chiedendo che vengano invece riconosciute le aggravanti di stalking e crudeltà, ritenendo la ricostruzione della Corte troppo indulgente.