Giovedì si è svolto l’incontro tra il Capo del Dap, Carlo Renoldi, e una delegazione dell’Unione Camere Penali, composta dall'avvocato Carmelo Occhiuto e dai responsabili dell’Osservatorio Carcere, Gianpaolo Catanzariti e Riccardo Polidoro. L’incontro, al quale ha partecipato anche il vicecapo del Dap Carmelo Cantone, era stato richiesto dopo i numerosi suicidi avvenuti in questi giorni negli istituti di pena.

Una nota dell'Ucpi ha fatto sapere che il confronto è stato “lungo e sereno sulle problematiche che, da tempo, affliggono l’esecuzione penale e verso le quali la Ministra Cartabia ha sempre mostrato una particolare sensibilità ed interesse”. In merito ai suicidi i penalisti “hanno sollecitato l’incremento delle visite e delle telefonate con i familiari e una maggiore integrazione dei detenuti con la vita stessa del carcere per limitare la sensazione di abbandono”. Quanto alla recente circolare del Dap, inviata alle direzioni degli istituti per i numerosi suicidi, “pur apprezzandone il contenuto”, i penalisti hanno evidenziato “l’inapplicabilità per assoluta mancanza di figure professionali specifiche, quali gli stessi direttori, gli psicologi e gli educatori”. L’Ucpi ha poi richiesto l’istituzione di un tavolo permanente nazionale presso il Dap e presso i provveditorati regionali, a cui parteciperanno i rappresentanti dei soggetti direttamente interessati alla detenzione: magistratura, amministrazione penitenziaria, avvocatura, garanti. I tavoli consentiranno di rilevare immediatamente problematiche di carattere generale e individuale, favorendo il necessario e rapido intervento. I tavoli regionali avranno il compito, con interlocuzioni immediate e con riunioni periodiche, di verificare e monitorare la situazione nel Distretto, con particolare riferimento a criticità generali e individuali, che potranno essere segnalate al tavolo permanente nazionale. È stata inoltre “ricordata l’importanza della partecipazione dell’Avvocatura, che ha un contatto diretto con i detenuti e i loro familiari”. Renoldi ha ritenuto “la proposta molto interessante e la stessa sarà esaminata a partire dal mese di settembre, al rientro di tutti i direttori generali del dipartimento”.

Intanto alle lettera inviata a tutti i leader di partito sempre dall'Ucpi con l'elenco dei punti essenziali per una riforma della giustizia non più rinviabile hanno risposto al momento solo dal Terzo Polo. Enrico Costa, deputato e vicesegretario di Azione: “Nel nostro programma c’è ben chiara la separazione delle carriere dei magistrati. E molto altro. Chi mi conosce lo sa”. A lui si è aggiunta la deputata di Italia Viva Lucia Annibali: “La separazione delle carriere e quella tra i poteri dello Stato, la ragionevole durata dei processi, il divieto di appello dei pm contro le sentenze di assoluzione, il superamento dell’idea carcerocentrica della sanzione penale e delle ostatività, la custodia cautelare come misura realmente eccezionale, sono tematiche centrali per l’obiettivo di una giustizia penale liberale e per un giusto processo”.