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"È il silenzio degli indecenti". Usa una frase forte il leader della Lega Matteo Salvini per bollare il comportamento dei media sulla vicenda delle intercettazioni dalle quali è emerso un attacco alla sua persona da parte di alcuni magistrati, tra i quali l'ex presidente dell'Anm Luca Palamara. "Più delle frasi di Palamara - afferma - mi ha impressionato il silenzio vergognoso e complice dei media italiani. Timidi trafiletti sui giornali, qualche secondo dei telegiornali. Se le stesse parole (''Ha ragione, siamo indifendibili, ma il ministro va attaccato'' è il senso, ndr) fossero state indirizzate a un ministro del Pd o del M5s oggi ci sarebbero processi, indignazione, speciali dei tg, caschi blu. Trovo che sia una complicità silenziosa. È una vergogna, ma ci sono abituato". Per il leader della Lega "il problema non è Salvini, ma il cittadino italiano. Che da oggi ha il diritto di pensare che non sarà giudicato in base alla legge ma in base alle simpatie e al colore politico. Ringrazio La Verità per lo scoop a nome dei 20.000 innocenti passati per il carcere, anche se quell'incapace del ministro Bonafede sostiene che in galera vanno solo i colpevoli. La giustizia va riformata e quando torniamo al governo ci concentriamo su questo". Una riforma che, ad avviso di Salvini, va fatta "per ristabilire i diritti degli italiani perbene. Un anno fa due bambini di 11 anni sono stati falciati dal Suv guidato da un mafioso ubriaco e drogato. Al processo, la richiesta è di 10 anni, significa che il colpevole fra tre anni è fuori. La vita di due bambini vale tre anni di pena? Mi sembra agghiacciante. E la riforma la organizzeremo con la magistratura e l'avvocatura" "I miei rapporti con Zaia e Giorgetti? Leggo anch'io le favole. Con Giorgetti ci sentiamo tutti i giorni. Sono orgoglioso di come Zaia ha gestito l'emergenza in Veneto e di come Fontana, stando nell'epicentro della prima ondata, ha saputo tenere duro", spiega poi Salvini. "Nonostante le speranze di molta stampa siamo compatti - ribadisce il leader della Lega - . La nostra forza è nei cittadini, nei territori. E nella voglia degli italiani di cambiare passo. Le minestrine di Conte non bastano più".