La procura di Milano ha chiesto 28 condanne, comprese quelle di Silvio Berlusconi (6 anni) e Karima ElMahroug (5 anni), nel processo Ruby ter. Tra le richieste c’è quella di condannare la senatrice Maria Rosaria Rossi, a 1 anno e 4 mesi per falsa testimonianza, 2 anni la richiesta invece per il giornalista Carlo Rossella. Chieste condanne fino a 5 anni per una ventina di ragazze, ospiti delle serate di Arcore, il cui silenzio sarebbe stato comprato dall’ex premier. Chiesti 6 anni e 6 mesi per Luca Risso, ex compagno di Ruby. L’unica assoluzione riguarda l’imputato Luca Pedrini. La procura inoltre ha chiesto al tribunale di ordinare la confisca diretta di oltre 10,8 milioni di euro nei confronti di Berlusconi, imputato per corruzione in atti giudiziari, quale «parte del prezzo del reato». Lo stesso provvedimento è stato chiesto anche per Karima «Ruby» El Marough (5 milioni di euro), per Luca Risso (3 milioni di euro) e per venti cosiddette ex «Olgettine» (in totale oltre 2,7 milioni di euro). «Volete che vi dica che sono sorpreso? Non sono sorpreso», commenta l’avvocato Federico Cecconi, legale di Berlusconi. «È un processo dove da anni la Procura continua con la sua prospettazione accusatoria. Io credo che noi abbiamo argomenti solidi, molto solidi per arrivare ad una definizione assolutoria per tutte le contestazioni effettuate a Silvio Berlusconi dalla A alla V, dalla A di Amarghioalei, che è la prima persona a cui viene contestato di essere stata pagata da Silvio Berlusconi alla v di Visan. E ho detto tutto». «Altro processo, altra richiesta di condanna per Berlusconi per il ’caso Ruby’. Ma basta, non se ne può più! 12 giugno, con i SÌ ai Referendum la Giustizia cambia», commenta invece il segretario della Lega, Matteo Salvini. «Ancora una volta si usa la giustizia a fini politici. Da Milano arriva una assurda ed immotivata richiesta di condanna contro Berlusconi per una vicenda dalla quale è stato già assolto. Un accanimento inaccettabile contro un uomo che ha agito sempre con correttezza e trasparenza», fa eco il coordinatore di FI, Antonio Tajani. Piena solidarietà anche dalla presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, per la quale il Cav è «vittima di un accanimento giudiziario senza precedenti. Siamo convinti che anche questa volta saprà dimostrare la sua estraneità ai fatti contestati».

La requisitoria: "Le ragazze pagate per tacere"

Ruby fu fatta volare in Messico per non testimoniare contro Silvio Berlusconi, il suo silenzio è stato pagato con molte banconote da 500 euro, sostiene il pm di Milano Luca Gaglio. Che insieme al procuratore aggiunto Tiziana Siciliano ha svolto la requisitoria nella seconda udienza  del processo Ruby ter. Nel ricostruire tutti i passaggi di denaro a Karima El Mahroug, la pubblica accusa ha sottolineato il «ruolo riciclatorio di Luca Risso», ex compagno della giovane di origine marocchina. Si ricorda l’agenda sequestrata a Ruby nel gennaio 2011 «con annotate le promesse di 4,4milioni da Berlusconi» e l’atteggiamento della ragazza che «si sottrae più volte all’esame» e renderà dichiarazioni solo nel 2013. «Queste centinaia i migliaia di euro che Ruby spende» arrivano - per la pubblica accusa - «da Silvio Berlusconi. Ruby ha uno stile di vita finalizzato a spendere più che si può: taxi, pernottamenti di lusso, compra i vestiti più costosi possibili, va nei migliori ristoranti, qualsiasi tipo di pagamento è fatto in contanti con banconote da 500euro. Il patrimonio di Ruby è ingente: per la festa dei 4 anni della figlia spende 5mila euro. Karima è una ragazza sola, scappata da tre comunità, che si manteneva facendo la prostituta» ma, a un certop unto, inizia a spendere come «chi ha vinto alla lotteria». «Viaggi, vestiti costosi, champagne di lusso: qualsiasi pagamento fatto da Ruby è in contanti», ha detto il pm. «Più soldi di così non poteva spendere, più di così c’era solo buttarli dalla finestra. Soffre di una vera e propria compulsione a spendere». Secondo l’accusa, era «interesse» dell’ex premier «pagarle anche per non dire la verità ai media», oltre che in tribunale. «L’accordo con le ragazze emerge da plurime fonti» - ha aggiunto il pm -, come telefonate tra loro e Berlusconi o telefonate e messaggi tra di loro. «A queste ragazze è stato assicurato che sarebbero state a posto - ha spiegato il pm - sia dal punto di vista del reddito, con un contributo mensile di 2.500 euro, sia dal punto di vista di un tetto. Tutte hanno ricevuto un alloggio - ha chiarito il magistrato - alcune però si aspettavano una casa in proprietà».