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referendum giustizia
Ecco nel dettaglio le schede dei cinque quesiti referendari sulla giustizia, per i quali gli italiani saranno chiamati ad esprimersi il prossimo 12 giugno.
Via l’obbligo di raccolta firme per candidarsi al Csm
- Abolizione della raccolta di almeno 25 firme per i magistrati che si candidano al Consiglio superiore della magistratura (Csm), l’organo che sovrintende alla vita professionale delle toghe.
Voto ad avvocati e professori nei Consigli giudiziari
- Abolire il divieto degli avvocati di votare nei consigli giudiziari, che sono dei piccoli Csm locali nei quali si valuta la professionalità dei magistrati e dove attualmente votano solo i magistrati.
Funzioni separate tra magistratura giudicante e pubblici ministeri
- Separare il percorso professionale dei magistrati che scelgono di diventare pubblici ministeri da quelli che invece scelgono la carriera di giudice penale. Attualmente, invece, il magistrato può chiedere di passare da un ruolo all’altro fino a quattro volte nel corso della carriera.
Limiti agli abusi della custodia cautelare
- Limitare i casi in cui il magistrato può applicare, prima di una sentenza, la misura della custodia cautelare, come la detenzione in carcere e gli arresti domiciliari. Abrogando la parte di articolo del codice di procedura penale oggetto del referendum, si eliminerebbe la possibilità, per i reati meno gravi, di motivare la misura cautelare con il pericolo di reiterazione del reato.
Abolizione della “Severino” su candidabilità ed eleggibilità
- Prevede la cancellazione totale della cosiddetta legge Severino, una legge approvata nel 2012 che stabilisce limiti alla candidabilità e alla eleggibilità di politici, sia nazionali sia locali, nel caso di sentenze di condanna per reati di mafia, terrorismo o contro la pubblica amministrazione. La sospensione dalla carica, inoltre, scatta anche in caso di sentenze di condanna non definitive e che quindi potrebbero essere riformate dal grado successivo.