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Il Tribunale di Brindisi ha assolto dall’accusa di peculato - per non aver commesso il fatto - il consigliere della Regione Puglia Mauro Vizzino (Popolari con Emiliano), presidente della commissione regionale Sanità, e Alessandro Coccioli, entrambi di Mesagne (Brindisi), imputati in qualità di dipendenti del Centro unico di prenotazione (Cup) della Asl di Brindisi. Secondo l’accusa, i due si sarebbero appropriati dei soldi dei ticket per le visite attraverso procedure di falsa restituzione degli importi per prestazioni non erogate, nel periodo compreso tra il 2009 e il 2012, per una somma pari a 1.192 euro per Vizzino e 863 euro per Coccioli. Secondo le indagini coordinate allora dal pm Milto Stefano De Nozza, i due, dipendenti della ditta Svimservice, gestore all’epoca del servizio di prenotazioni, facendo risultare non eseguite alcune prestazioni che lo erano invece state, tramite uno storno inserito nel sistema informatico, avrebbe attivato procedure di “falsa” restituzione ai pazienti di diversi importi, dai 4 ai 70 euro. Secondo l’accusa, dunque, i pazienti che avrebbero dovuto ottenere la restituzione delle somme, in realtà non le avevano mai ricevute. Parte civile nel processo, iniziato nel 2016, la Asl di Brindisi. L’assoluzione era stata invocata anche dal pm Francesco Carluccio a conclusione del dibattimento. «Questa vicenda è stata lunga e dolorosa, ma io non ho mai perso la fiducia nella giustizia e l’esito odierno mi ripaga di tante sofferenze», ha dichiarato Vizzino in una nota. «Ringrazio i miei avvocati per l’impegno finalizzato a far emergere la verità e anche tutti coloro che hanno sempre creduto nella mia innocenza». Nel collegio difensivo gli avvocati Alessandro Dell’Aquila, Angelo Loizzi, Alessandra Tamburrano, Roberto Sisto, Cosimo Lodeserto e Dino Crusi. «Per me - ha poi scritto sul proprio profilo Facebook dopo l’assoluzione - si tratta di una liberazione dopo anni ed anni di sofferenza per una vicenda davvero incredibile».