«Mi vergogno di questo istituto», ha detto il governatore della Sicilia Nello Musumeci dopo che si è recato personalmente nel carcere agrigentino di Petrusa per constatare le condizioni. «Questo istituto, non fa onore al sistema carcerario italiano», sono state le parole del governatore della Regione all’uscita di uno dei bracci detentivi. Ad accoglierlo c’erano il direttore del carcere, Valerio Pappalardo, e il comandante della sezione di polizia penitenziaria, Giuseppe Lo Faro. Nella stanza del direttore, al presidente Musumeci sono state illustrate le diverse criticità, organizzative come la carenza di organico e strutturali.

Sulla qualità della vita detentiva poi, il governatore della Regione ha detto: «Mancano esigenze elementari e prioritarie. Come si può pensare alla rieducazione del detenuto se lo Stato risponde con un atteggiamento di assoluta inefficienza?». Musumeci ha parlato anche dell’assenza dei servizi essenziali per la popolazione detentiva, come ad esempio la carenza di docce che costringono i carcerati, a file estenuanti per potersi lavare. Ma anche dei ritardi nei lavori di manutenzione degli impianti di riscaldamento che costringono al freddo, personale e carcerati.

Su Il Dubbio abbiamo riportato i risultati della visita del la delegazione del Partito Radicale guidata da Rita Bernardini, comprese le testimonianze di presunte violenze che sarebbero state commesse da alcuni agenti penitenziari. La relazione degli esponenti radicali, ben dettagliata con nome e cognome dei detenuti che hanno esternato i presunti comportamenti violenti da parte di taluni agenti penitenziari, è stata inviata al Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, esortandoli nell’effettuare – con la prudenza del caso – una visita ispettiva per fare chiarezza.

La vicenda, dopo la pubblicazione su Il Dubbio, è approdata in Parlamento con una interrogazione scritta e depositata dal deputato di “Italia Viva” Roberto Giachetti. Subito dopo, il procuratore capo di Agrigento Luigi Patronaggio ha aperto un’inchiesta – al momento a carico di ignoti – sulle presunte violenze commesse al carcere. Il procuratore ha fatto anche un’ispezione nella struttura con i carabinieri, eseguendo riprese video e fotografiche. Il materiale raccolto è stato esaminato per l’ulteriore sviluppo delle indagini.

Dalla casa circondariale “Di Lorenzo” di Petrusa, il governatore Musumeci ha rilanciato un messaggio al ministro della Giustizia Bonafede e al governo Conte: «Abbiamo la necessità di fare un quadro completo della situazione delle carceri siciliane e presentarlo al governo centrale. Voglio ricordare a Roma che la nostra è la regione più grande d’Italia dove vivono persone con un grado di civiltà pari a quello delle altre regioni, pretendiamo di essere rispettati e trattati esattamente come gli altri».