Modificare la legge Severino: è questo l’obiettivo del Partito democratico che oggi alle 13, presso la sala Nassirya del Senato, presenterà due disegni di legge in merito alla modifica delle norma, nella parte che prevede la sospensione dalla carica dopo il primo grado di giudizio e in materia di responsabilità politica, amministrativa ed erariale dei sindaci. All’iniziativa interverranno le capogruppo Simona Malpezzi e Debora Serracchiani, i primi firmatari dei disegni di legge, Dario Parrini e Anna Rossomando e il responsabile Enti Locali del Pd, Francesco Boccia. Saranno presenti i senatori componenti delle commissioni Affari Costituzionali e Giustizia.

Rossomando aveva rilanciato la questione già nelle scorse settimane, quando il ministro della Giustizia Carlo Nordio aveva garantito ai sindaci la possibilità di rivedere l’abuso d’ufficio, ricordando le proposte sul tema rimaste in sospeso nella scorsa legislatura a causa della caduta del governo. «Sulla base della casistica degli ultimi anni - si leggeva nella relazione della proposta allora depositata al Senato - è emerso un problema oggettivo di bilanciamento tra lotta all’illegalità da una parte e salvaguardia dell’efficienza e della stabilità delle amministrazioni dall'altra.

In particolare appaiono problematiche, salvo che per i delitti di particolare allarme sociale, le disposizioni di cui agli articoli 8 e 11 del predetto decreto legislativo n. 235 del 2012 che prevedono la sospensione di amministratori regionali e locali a seguito di sentenze non definitive e dunque suscettibili di cambiamento nel corso dell’iter processuale. In tali casi, risulta opportuno un nuovo bilanciamento che rispetti parimenti le esigenze di legalità e il principio di garanzia costituzionale di cui all’articolo 27 della Costituzione».

Nel frattempo il ministero starebbe lavorando «alacremente» per intervenire sul reato di abuso d’ufficio e «venerdì il ministro Carlo Nordio incontra una delegazione di sindaci, guidata dal presidente dell’Anci Decaro, che andrà a esporre le esigenze dei sindaci, qual è il loro grido di dolore», ha detto il viceministro della Giustizia, Francesco Paolo Sisto, intervenendo all’assemblea di Alis. Una delle ipotesi potrebbe essere «quella di lasciare l’abuso d’ufficio ostracistico, quello di danno, e invece quello di vantaggio, più pericoloso dal punto di vista della contestazione, credo abbia buone possibilità di essere eliminato».