«Penso che Alfredo abbia pochi giorni di vita, non do la sua morte come imminente, ma se il digiuno non viene interrotto è fatale che sia così». Lo dice la dottoressa Angelica Milia, 64 anni, medico di fiducia dell'anarchico Alfredo Cospito, sottoposto al regime speciale di 41-bis, in un'intervista telefonica con Luigi Manconi e pubblicata su 'La Stampa'. «Quanto siano compromesse le sue condizioni cliniche appare già al primo sguardo -aggiunge - È il complessivo aspetto fisico che va osservato, prima di qualsiasi esame clinico e di laboratorio: una persona emaciata, consunta, pallida, dalla postura incerta, costretta alla sedia a rotelle».

La caduta nella doccia «è la conseguenza inevitabile di un quadro generale di drammatica debolezza», spiega. «Ogni organismo risponde in maniera differente, dunque qualsiasi previsione può essere fallace - continua - Ciò che temo è lo squilibrio ionico del plasma, che riguarda il potassio, il sodio, il cloro e altro e che può generare aritmie cardiache gravi suscettibili di portare alla morte. Un altro pericolo molto grave sono le infezioni, esterne o interne all'organismo, dovute alla riduzione delle gamma-globuline e dei globuli bianchi. Anche perché ha una pelle ormai assai sottile e questo costituisce uno schermo fragile rispetto alle possibili infezioni: sia quelle da contatto sia quelle legate al decadimento fisico, come una atrofia mucosa gastrica o la micosi alla bocca, che ho già dovuto curare».