Il Consiglio direttivo dell’Associazione tra gli studiosi del processo penale palesa il rischio di eccessiva brevità del termine di entrata in vigore della cosiddetta riforma Cartabia della giustizia penale, fissato per il primo novembre prossimo. Considerate l’ampiezza e l’entità delle modifiche e innovazioni apportate alla legislazione processuale penale, senza eguali dall’entrata in vigore del codice di rito del 1989, la cui vacatio legis fu di un anno, il Consiglio direttivo ritiene di rappresentare al Parlamento e al Governo le seguenti esigenze: Che occorrano tempi più lunghi per l’entrata in vigore dei decreti legislativi affinché tutti gli operatori del diritto e le strutture giudiziarie siano effettivamente in grado di metabolizzare la riforma in ogni suo aspetto, così da superare gli ostacoli organizzativi, predisporre le adeguate risorse materiali, ridurre le incertezze interpretative ed evitare le incongruenze nell’applicazione delle norme appena introdotte, caratterizzate da notevole complessità e in larga parte inedite. Che sia necessario, in quest’ottica, un più attento coordinamento tra gli interventi abrogativi e la disciplina transitoria, in modo da mantenere sotto controllo le afasie sistematiche suscettibili di crearsi nell’impegnativo passaggio tra la precedente e la nuova disciplina normativa, la quale incide su innumerevoli e nevralgici settori dell’ordinamento processuale penale. Che il maggiore tempo reso disponibile con il differimento dell’entrata in vigore della riforma possa consentire una più ponderata verifica dei testi dei decreti legislativi, la cui fase finale di stesura è stata assai rapida ed è frutto di molteplici interventi redazionali, al fine di agevolarne la comprensione a beneficio degli interpreti e applicatori. Che il rinvio incoraggi futuri interventi normativi nell’ottica di meglio bilanciare il rapporto tra efficienza e garanzie, nel rispetto di tutti i principi del “giusto processo”.   Il Consiglio direttivo dell’Associazione tra gli studiosi del processo penale Presidente - Prof. Adolfo Scalfati (Università degli Studi di Roma Tor Vergata) Prof. Michele Caianiello (Università degli Studi di Bologna) Prof. Filippo Dinacci (Università degli Studi di Roma Luiss) Prof. Giulio Garuti (Università degli Studi di Modena) Prof. Sergio Lorusso (Università degli Studi di Foggia) Prof.ssa Mariangela Montagna (Università degli Studi di Perugia) Prof. Daniele Negri (Università degli Studi di Ferrara)