«Di fronte a questo drammatico problema chi ha l'autorità per decidere deve scegliere tra la vita e la morte. O meglio, tra la legge e la volontà del singolo». A dirlo a Repubblica è l'ex ministro della Giustizia ed ex presidente della Corte costituzionale Giovanni Maria Flick che, dopo la novità del parere del Pg della Cassazione Piero Gaeta – che ha chiesto la revoca del carcere duro per l’anarchico in sciopero della fame Alfredo Cospito - spiega che questo «potrebbe indurre il ministro a una sospensione provvisoria del 41 bis in attesa della pronuncia della Cassazione. Io avrei fatto di tutto per non farlo morire. La legge impone di togliere questa misura solo se non è più necessario secondo il suo fine originario, cioè solo quello di impedire le comunicazioni tra il detenuto e i suoi complici».

Sulla richiesta avanzata dal sostituto Pg Piero Gaeta, Flick afferma: «Se le cose stanno in questi termini, si tratta di un progresso molto significativo rispetto alle perplessità che vi sono state fino a oggi, e rispetto all'apertura già espressa dal procuratore nazionale Antimafia Giovanni Melillo, cioè il passaggio in Alta sorveglianza. Nordio forse dovrebbe valutare la novità che è intervenuta con questo parere. Se fossi io il ministro, in questa situazione, cercherei in tutti i modi di considerare la novità rispetto alla rigidità che c'è stata fino a ieri. La novità del parere positivo del Pg della Cassazione modifica profondamente la situazione. E a me sembra che potrebbe indurre il ministro a una sospensione provvisoria del 41 bis in attesa della pronuncia della Cassazione, sostituendola con un'altra misura adeguata, e ripeto, già suggerita dal procuratore nazionale Antimafia. Ognuno deve assumersi le proprie responsabilità alla luce dell'evoluzione drammatica che la vicenda sta subendo».

«È una questione che solo lui, il ministro della Giustizia, può decidere - sottolinea ancora - al di là di ogni valutazione di tipo politico più generale. E che si pone su un piano ben diverso dalla richiesta, che a me non sembra ben diretta, di un parere al Comitato etico. Dopo il passo compiuto dal Pg della Cassazione mi pare che la situazione sia cambiata».

Due giorni fa Nordio ha respinto la richiesta di Cospito in quanto considerato un leader anarchico in piena attività, cosa che renderebbe necessario evitare contatti con l'esterno. «Io non so se il “fare propaganda” rientri più nella libera manifestazione del pensiero ai sensi dell'articolo 21 della Costituzione piuttosto che nella comunicazione ai complici esterni di cui si occupa l'articolo 41 bis - conclude Flick -. La qualificazione della condotta spetta alla Cassazione e l'orientamento della procura generale è di estrema importanza in questo senso».