«Se si vuole interpretare il discorso del presidente Mattarella come molto duro nei confronti della magistratura, forse bisogna farlo anche per il parlamento. Chi fa le leggi?». Così allAdnKronos Gherardo Colombo, ex magistrato del pool di Mani Pulite, saggista e giurista, commentando il discorso di insediamento nellaula di Montecitorio di Sergio Mattarella, il cui passaggio sulla riforma della giustizia e sul Csm è stato accolto da una doppia standing ovation da parte dei grandi elettori. «Sono molto grato al presidente Mattarella, per il quale ho unammirazione sconfinata - afferma Colombo -, perché è così sintonico, attento alla Costituzione. Tutta la parte sulla dignità non è retorica. Il Presidente ha inteso evidenziare che occorre dare risposta sulla tutela della sicurezza del lavoro, sulla tutela della parità di genere, sulla tutela dei diritti legati allimmigrazione, e su tutti gli altri aspetti che ha messo in evidenza. Nel nostro Paese tante cose che non funzionano. Non funziona la giustizia, per carità di Dio, ma mi verrebbe da dire chi è senza peccato scagli la prima pietra». Quanto alle standing ovation nel momento in cui il Capo dello Stato ha parlato di riforma della giustizia e del Csm, lex magistrato del pool milanese sottolinea: «Ne sono state fatte tante di standing ovation, secondo me giustamente. Certo è che ognuno interpreta come vuole: esiste sicuramente un problema di rapporti fra la funzione legislativa, la funzione esecutiva e quella giudiziaria, ma il Presidente ha detto che la giustizia non può essere terreno di scontro, ha ribadito il principio dellautonomia e dellindipendenza della magistratura e ha sottolineato la necessità che questa sia destinataria della fiducia della cittadinanza».