Il sospetto si fa sempre più forte, adombrato da autorevoli giuristi come l’ex magistrato Carlo Nordio. Le intercettazioni sul caso Palamara, che hanno ricostruito il quadro degli incontri in hotel tra quattro togati del Csm, il pm Luca Palamara ( indagato per corruzione) e i deputati del Pd Cosimo Ferri e Luca Lotti, potrebbero essere inutilizzabili a fini processuali. Il perchè risiede nel mezzo utilizzato: il captatore informatico “Trojan horse”, un virus installato sul cellulare di Palamara e che ha permesso agli inquirenti non solo di registrare tutto quanto avveniva sul telefono, ma anche di utilizzarlo come microspia nei luoghi in cui il magistrato si recava.

Secondo la legge Orlando del 2017, i “Trojan” potevano essere utilizzati solo in caso di reati di mafia e terrorismo e reati di pubblici ufficiali contro la p. a. con pena superiore ai 5 anni. La legge Spazzacorrotti voluta dal Guardasigilli Alfonso Bonafede, invece, ne ha esteso l’utilizzo anche ai reati corruttivi. Per questo, il sistema è stato utilizzato per indagare sia su Palamara che sull’ormai ex presidente della regione Umbria, Catiuscia Marini.

Eppure, nelle maglie legislative, potrebbe nascondersi il fatto che la riforma nell’uso dei Trojan avrebbe dovuto entrare in vigore dal luglio 2019, rendendo dunque inutilizzabili le intercettazioni fino ad oggi raccolte con questo sistema. Pur essendo entrata in vigore il 31 gennaio 2019, la Spazzacorrotti si innesta nella precedente disciplina derogatoria del decreto legislativo 216/ 17, il quale prevede testualmente - nella normativa transitoria - che le novità in materia di captatori operino solo in relazione «alle operazioni di intercettazione relative a provvedimenti autorizzativi emessi dopo il 31 luglio 2019». Va ricordato, tuttavia, come nulla di quanto fino ad ora reso noto a mezzo stampa sulla vicenda legata alla guerra per la nomina del nuovo procuratore capo di Roma ha - per ora - alcun rilievo penale in capo agli interessati. Nè si sa ancora con certezza quanta parte delle accuse di corruzione contro il magistrato Palamara siano sostenute dalle risultanze probatorie dovute all’utilizzo del Trojan horse.