"Sono in tutto 498 i detenuti al 41 bis o in alta sicurezza che sono stati scarcerati con provvedimenti dei magistrati. Di questi sono 4 quelli che erano sottoposti al regime del carcere duro. Di questi, 253 in attesa di giudizio sono agli arresti domiciliari, 195 in detenzione domiciliare, 35 affidati al servizio sociale". Inizia così l'intervento del ministro Alfonso Bonafede in commissione giustizia della Camera. Ripresa dei colloqui "Con l'inizio della Fase 2  - ha poi aggiunto il Guardasigilli - l'Amministrazione, sempre inserendosi nel contesto nazionale relativo alle limitazioni negli spostamenti tra Regioni, ha iniziato le procedure per permettere la ripresa graduale dei colloqui visivi di persona. Fino al 30 giugno i colloqui con modalità "in presenza" saranno contingentati dal direttore del singolo istituto, previa interlocuzione necessaria con il Provveditore competente e con l'autorità sanitaria locale (art. 4 co. 1 e 2, Decreto Legge n. 29 del 10 maggio 2020)". 110 i positivi al virus "Sono 110 attualmente i detenuti positvi al coronavirus, 3 i ricoverati e 98 i guariti,  ha detto il ministro della Giustizia. Ci saranno 1.100 nuovi agenti: "Nel contesto della ripresa dall'emergenza si inseriscono quei piani programmati, in parte gia' attuati e in parte che troveranno la propria realizzazione nei prossimi mesi. È stata disposta l'immissione anticipata di 1.100 nuovi agenti di Polizia penitenziaria, di cui 300 hanno gia' preso servizio nella sede di destinazione. Circa due mesi fa, il 12 marzo ho disposto con decreto la conclusione anticipata del 177° corso di formazione per gli allievi, che portera' nei prossimi giorni all'ingresso di circa 800 nuove unita'", spiga il ministro. "La necessaria sinergia con l'autorita' sanitaria, declinata anche attraverso l'istituzione di un tavolo interministeriale con il Ministero della Salute - sottolinea Bonafede - oltre a permettere una uniformità delle procedure su tutto il territorio nazionale ha portato all'assunzione straordinaria di 1000 operatori sanitari ripartiti tra i vari Provveditorati. Le risorse inerenti il personale sono fondamentali perche' anche la c.d. Fase 2 possa essere affrontata con il massimo sforzo da parte dell'amministrazione, considerando il graduale ripristino dei regimi abituali proprio dell'universo penitenziario". Lotta alla mafia prioritaria "La lotta alla mafia è prioritaria nell'azione del Governo ed è per questo - ha detto il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, - che con il decreto legge n. 29, abbiamo previsto che per quanto riguarda i soggetti ristretti per delitti di criminalità organizzata di tipo mafioso, terroristico e mafioso, o per delitti di associazione a delinquere legati al traffico di sostanze stupefacenti o per delitti commessi avvalendosi delle condizioni o al fine di agevolare l'associazione mafiosa, nonché di detenuti e internati sottoposti al regime previsto dall'articolo 41-bis della legge 26 luglio 1975, n. 354, le scarcerazioni motivate da esigenze di carattere sanitario siano rivalutate alla luce del nuovo contesto epidemiologico, per verificare se permangano o meno le condizioni che hanno giustificato l'uscita dagli istituti detentivi".