Aver già svolto la funzione di procuratore della Repubblica non è un titolo “preferenziale” quando si concorre per un incarico direttivo. Lo ha affermato, nuovamente, il Consiglio superiore della magistratura che domani, salvo improbabili imprevisti dell'ultima ora, nominerà Roberto Rossi procuratore di Bari.

Bari, quali erano i candidati

Pochissime le chance dell’altro candidato portato in Plenum dalla Commissione per gli incarichi direttivi, l’aggiunto di Roma ed ex presidente dell’Associazione nazionale magistrati Rodolfo Maria Sabelli. Rossi, dal 2010 al 2014 componente del Csm, è dal 2016 aggiunto presso la Procura del capoluogo pugliese. Pur non avendo mai ricoperto incarichi direttivi, la toga ha battuto una concorrenza molto agguerrita. Per il posto occupato fino allo scorso anno da Giuseppe Volpe avevano fatto domanda ben quattro procuratori: Francesco Menditto di Tivoli, Paolo Auriemma di Viterbo e Alberto Liguori di Terni.

Creazzo in pensione

Inizialmente aveva presentato domanda anche il procuratore di Firenze Giuseppe Creazzo, che però ha presentato le dimissioni con decorrenza dal 31 dicembre. Palazzo dei Marescialli, oltre ad elencare i titoli e le esperienze professionali di Rossi, ha ricordato che serve «proporre all'ufficio il magistrato più idoneo per merito e attitudini, avuto riguardo alla esigenze da soddisfare e a particolari profili ambientali».

Uno schema logico che ricalca, dunque, quello posto in essere lo scorso anno per la nomina a procuratore di Roma di Michele Prestipino, il quale da aggiunto aveva battuto, in virtù del "radicamento ambientale", la concorrenza di candidati più titolati, come il procuratore generale di Firenze Marcello Viola o quello di Palermo Francesco Lo Voi.

La nomina di Prestipino è stata, però, poi oggetto di un pesante contenzioso amministrativo da parte dei due esclusi e nella recente pronuncia del Consiglio di Stato è stata ribadita l’illegittimità del criterio territoriale. La Procura di Bari, oltre al procuratore, conta 4 aggiunti e 34 sostituti e 34 vice procuratori onorari. I lavori per la costruzione della nuova sede, dopo le vicissitudini che hanno interessato lo stabile, dichiarato pericolante nel 2018, si concluderanno nel 2024. Il governo, ha fatto sapere il sottosegretario alla Giustizia Francesco Paolo Sisto, procederà con un commissario.