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Migliorare la qualità della vita nei luoghi di lavoro. Va in questa direzione la creazione della ludoteca del Palazzo di Giustizia “Bruno Caccia” di Torino, che sarà inaugurata oggi. Il progetto, fortemente voluto dal Consiglio dell’Ordine degli avvocati, in collaborazione con il Comitato pari opportunità del Coa e con il patrocinio della Città di Torino, consentirà di accogliere le bambine e i bambini di età compresa tra i 3 e gli 11 anni, figli degli operatori del Palazzo di Giustizia (avvocati, magistrati, personale amministrativo e personale della polizia giudiziaria). Senza escludere i figli dei cittadini utenti degli uffici giudiziari di Corso Vittorio Emanuele II e dei giornalisti accreditati, considerati degli operatori di giustizia a tutti gli effetti.
«Il nostro progetto – dice al Dubbio la presidente del Coa di Torino, Simona Grabbi – viene incontro ad un’esigenza ben precisa, considerata urgente soprattutto nei periodi di chiusura delle scuole da coloro che frequentano il Palazzo di Giustizia per ragioni di lavoro. Penso ai colleghi avvocati, ma anche a tutti coloro che qui svolgono la loro attività lavorativa e a coloro che accedono nel Palazzo di Giustizia per esigenze personali diverse. Si pensi ai cittadini in qualità di parte, testimone, fruitore dei servizi». L’idea di dotare il Palazzo di Giustizia di una ludoteca risale ad una decina di anni fa. Ora tutto è diventato realtà. Gli spazi, della grandezza di circa centro metri quadrati, sono quelli un tempo adibiti ad alloggio del custode.
«La ludoteca – aggiunge la presidente Grabbi –, vedrà coinvolti alcuni educatori qualificati e mira a garantire la migliore ospitalità dei minori durante il periodo di chiusura delle scuole. L’iter per arrivare all’inaugurazione è stato lungo ma siamo arrivati fino in fondo grazie alla preziosa collaborazione dei migliori amministrativisti del nostro Foro. Un ringraziamento va ai consiglieri Enrico Esposito e Alessandro Alasia, oltre a Paolo Videtta. La professione si è quasi del tutto femminilizzata e per questo motivo il Coa di Torino ha deciso di venire incontro alle colleghe e ai colleghi, investendo in favore delle generazioni più giovani. Gli sforzi del nostro Ordine sono continui e rispecchiano il nostro modo di intendere il lavoro negli uffici e nelle aule giudiziarie».