Con la pubblicazione della circolare n. 17 dell’8 febbraio, l’Inps recepisce la decisione di politica monetaria della Bce dello scorso 15 dicembre, che ha aumentato il tasso di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali dell’Eurosistema di 50 punti base. Questo significa che il tasso di interesse è stato innalzato al 3% a partire dal 6 febbraio. In seguito a questo cambiamento, l'Inps ha ridefinito i tassi di dilazione, le sanzioni civili e le penali per omesso o tardivo versamento dei contributi previdenziali e assistenziali.

Tasso di interesse su differimento e rateazioni

L’Inps con il documento di prassi rende noto che il tasso di interesse di dilazione per la regolarizzazione rateale dei debiti per contributi e sanzioni civili sale al 9% annuo. Questo tasso trova applicazione per le rateazioni presentate a partire dal 21 dicembre 2022. Tuttavia, i piani di ammortamento già emessi e notificati con il tasso di interesse precedentemente in vigore non subiranno modifiche. Inoltre, a partire dall’8 febbraio 2023, l’interesse dovuto in caso di autorizzazione al differimento del termine di versamento dei contributi dovrà essere calcolato al tasso del 9% annuo.

Sanzioni civili per omesso o tardivo versamento

La decisione della Banca centrale europea di innalzare il tasso di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali ha comportato una variazione delle sanzioni civili previste dalla legge n. 388/2000. In particolare, la sanzione civile per il mancato o ritardato pagamento di contributi o premi è pari all’8,5% in ragione d'anno, ovvero il tasso del 3% maggiorato di 5,5 punti.