«Da circa una settimana in vari Distretti di Corte d’Appello, è in atto un grave malfunzionamento del Processo Civile Telematico, che rende pressoché impossibile consultare i fascicoli ed estremamente difficile depositare gli atti, nonché iscrivere a ruolo i procedimenti e, persino, pagare i diritti». A lanciare l’allarme è l’Unione Nazionale delle Camere Civili (Uncc), l’associazione maggiormente rappresentativa degli avvocati civilisti italiani presieduta da Antonio de Notaristefani di Vastogirardi, che denuncia la situazione di estrema difficoltà e chiede al ministero della Giustizia e al governo immediate rassicurazioni sulla tempistica di ripristino del servizio.

Le prime segnalazioni sono arrivate lo scorso 8 aprile, quando sul portale dei servizi telematici di via Arenula è apparsa una comunicazione su possibili “rallentamenti” del sistema di consultazione. Di qui la delibera del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Milano, che giovedì scorso ha espresso formalmente il disagio degli avvocati milanesi per il “crash” del portale.

Un guasto ancora in corso, come si legge nella nota dell’Uncc, che «non consente di estrarre i verbali d’udienza, i documenti e gli atti processuali e, per l’effetto, di notificarli nei termini di legge. Il malfunzionamento impedisce, inoltre, di verificare tempestivamente i provvedimenti del Giudice e lo stato di ogni procedimento civile. Tutto ciò lede il diritto di difesa delle parti; diritto, come noto, costituzionalmente garantito».

«Di fronte a tutto ciò, l’Unione Nazionale delle Camere Civili denuncia la situazione di estrema difficoltà in cui versano gli avvocati che esercitano la professione presso tutti i fori del distretto», sottolinea l’Uncc, auspicando i necessari interventi preventivi affinché la problematica non si presenti anche in altre zone d’Italia.

«Nel caso in cui non vengano prese le necessarie contromisure - conclude la nota - l’Uncc darà corso ad un’interlocuzione con gli Ordini territoriali, gli organismi dell’avvocatura e le altre associazioni forensi, onde assumere le più opportune prese di posizione per tutelare i diritti dei Colleghi, ma soprattutto dei Cittadini da loro assistiti».