È stato approvato nelle Commissioni Affari Costituzionali e Bilancio del Senato un emendamento al disegno di legge di conversione ( AS 452) del Decreto Legge 198/ 2022, noto come “Milleproroghe 2023”, in esame in prima lettura a Palazzo Madama, con il quale si rinvia per l’undicesimo anno l’entrata in vigore dell’articolo 22 della legge 247/ 2012 (Nuova disciplina dell'ordinamento della professione forense), che regolamenta l’accesso all’albo degli avvocati ammessi alle giurisdizioni superiori, per i professionisti che erano iscritti all’ordine forense prima dell’entrata in vigore della legge 247/ 2022, ossia prima dell’ 8 febbraio 2013.

È il caso di ricordare che l’articolo 22 stabilisce che i professionisti legali con almeno 8 anni di anzianità possono accedere all’elenco dei cosiddetti “cassazionisti” solo dopo aver frequentato un corso organizzato dalla Scuola superiore dell’avvocatura del Cnf, della durata di un anno, con 100 ore di lezione, che si svolgono a Roma, e il superamento di un esame. È prevista anche la possibilità di accedere al patrocinio in Cassazione dopo 5 anni di attività legale, a condizione di aver svolto un periodo di pratica presso un avvocato che eserciti abitualmente il patrocinio davanti alla Corte di Cassazione, e di superare un esame.

«L’approvazione dell’emendamento – dichiara con soddisfazione Francesco Paolo Perchinunno, presidente di Aiga (Associazione associazione italiana giovani avvocati) – ci lascia ben sperare che anche quest’anno, per l’undicesima volta, si riuscirà ad evitare che gli avvocati che si erano iscritti all’albo forense quando era vigente la regola, secondo la quale erano sufficienti 12 anni di pratica della professione, ovviamente documentata, per poter assistere i propri clienti anche in Cassazione, debbano partecipare ad un gravoso e lungo corso di formazione, e sostenere un successivo esame, per poter essere iscritti all’albo speciale dei patrocinanti alle giurisdizioni superiori. È il caso di sottolineare che per i nostri colleghi che si occupano di diritto amministrativo e di diritto penale, la possibilità di rappresentare i propri assistiti anche in Cassazione è molto importante, in quanto, in particolare nella giustizia amministrativa e in quella penale, capita spesso di doversi rivolgere alla Corte di Cassazione, e perfino per fasi propedeutiche, come, per esempio, avviene nei processi penali per le misure cautelari».

Insomma, per i giovani avvocati italiani basterà un’ulteriore rinvio il prossimo anno per arrivare all’obiettivo di ottenere lo stesso risultato che si sarebbe avuto con una norma transitoria, che avrebbe dovuto consentire agli iscritti all’albo degli avvocati prima dell’entrata in vigore della nuova disciplina della professione forense, di poter accedere all’albo speciale dei “cassazionisti” con le regole esistenti al momento dell’ingresso della professione.

Nessuna sorpresa, quindi, che l’Aiga abbia salutato l’approvazione dell’emendamento recante il rinvio dell’entrata in vigore dell’articolo 22 della legge 247/ 2012 per gli avvocati iscritti all’albo prima del 8 febbraio 2013 con un comunicato stampa, con il quale ha anche ringraziato i gruppi parlamentari del Senato che si sono impegnati a sostenere l’emendamento, ed in particolare i parlamentari Marta Schifone, Marco Lisei, Gianni Berrino, Guido Quintino Liris di Fratelli d’Italia, Enrico Zanetti di Forza Italia, Ada Lopreiato del Movimento 5 Stelle.

Per Perchinunno è comunque importante che nel tavolo istituito presso il Cnf il 28 dicembre 2022 per ragionare sulle modifiche alla legge sull’ordinamento della professione forense, da proporre alle forze politiche, si ragioni anche sulle regole di accesso al patrocinio nelle giurisdizioni superiori: «Essendo io un membro di questo gruppo di lavoro, farò presente questo tema – chiosa il presidente dell’Aiga Perchinunno – fin dalla prima riunione, che dovrebbe aver luogo prossimamente» .