Movimento Forense «condivide pienamente lo spirito e i contenuti dei sei quesiti referendari in materia di giustizia, trattandosi di interventi che mirano a riequilibrare l’intero settore». Lo si legge in una nota dell’associazione presieduta da Antonino La Lumia, che definisce «di massima importanza» le materie interessate dalle proposte abrogative di Partito radicale e Lega: «Toccano punti nevralgici, rispetto ai quali è opportuno che si esprima, direttamente, anche il popolo italiano».

Innanzitutto «la riforma del sistema elettorale del Csm, con l’abolizione dell’obbligo per un magistrato, che voglia essere eletto, di raccogliere da 25 a 50 firme per presentare la candidatura, eliminando così lo stretto collegamento con le correnti».

Si ricordano quindi i referendum sulla «possibilità di agire per il risarcimento direttamente nei confronti del magistrato», sul «riconoscimento anche ai membri laici dei Consigli giudiziari, cioè avvocati e professori, della partecipazione attiva alla valutazione dell’operato dei magistrati» e sul «primo passo verso la cosiddetta separazione delle carriere: il magistrato dovrà scegliere la funzione giudicante o quella requirente, mantenendo quel ruolo nel corso della carriera ( separazione delle funzioni)». Movimento forense apprezza anche i quesiti relativi al «mantenimento della custodia cautelare solo per chi commette reati più gravi, eliminando la possibilità di procedere per il rischio di reiterazione del medesimo reato» e alla «abrogazione del cosiddetto decreto Severino ( nella parte in cui prevede incandidabilità, ineleggibilità e decadenza automatica per i parlamentari, per i rappresentanti di governo e per gli amministratori locali in caso di condanna), cancellando così il meccanismo della decadenza automatica e restituendo ai giudici la facoltà di decidere, di volta in volta, se occorra applicare o meno l’interdizione dai pubblici uffici».

In questo contesto, l’associazione ritiene che «l’Avvocatura debba prendere posizione, sostenendo la raccolta delle firme e il successivo iter. Per tale ragione, ci renderemo, sin da subito, parte attiva di questo percorso», annuncia in conclusione Movimento forense.