Si concluderà oggi a Lucca l’incontro degli Ordini degli avvocati del distretto di Corte d’appello di Firenze. Un’occasione per riflettere sul presente, ma soprattutto sul futuro dell’avvocatura toscana. Accesso alla professione dei giovani, riforme del penale e del civile e riorganizzazione delle attività professionali, a causa dell’emergenza sanitaria, sono alcune delle tematiche sulle quali i presidenti dei Coa si stanno confrontando. Nella giornata di ieri spazio alle conclusioni delle commissioni distrettuali, chiamate ed esprimersi su tassazione notule, elenchi e albi, formazione, patrocinio a spese dello stato e la semplificazione dell’attività.

Oggi i lavori avranno una connotazione politico- istituzionale, come riferisce al Dubbio Fabrizio Spagnoli, presidente del Coa di Livorno e dell’Unione distrettuale degli Ordini forensi della Toscana. «Oltre che alla presentazione delle relazioni finali di ogni singolo gruppo di lavoro – dice Spagnoli -, sarà dedicato spazio agli interventi delle rappresentanze toscane delle istituzioni forensi, vale a dire Cnf, Ocf, Cassa forense, presidente del Consiglio di disciplina e coordinatore della rete Cpo. Ci soffermeremo sullo stato dell’avvocatura in questo momento di indubbia trasformazione dell’intero sistema giustizia, destinato a riflettersi sul suo ruolo e sull’attività professionale di ogni singolo, avvocato. La convinzione dell’Unione distrettuale è che l’avvocatura debba essere ferma nel respingere ogni tentativo, diretto ed indiretto, volto a marginalizzarla o, addirittura, ad escluderla da quelle scelte normative fondamentali, che, in concreto, delineeranno i singoli istituti previsti dalle leggi delega di riforma dei riti, civile e penale».

L’avvocato protagonista della giurisdizione è uno dei fili conduttori dell’iniziativa degli Ordini distrettuali della Toscana. «Il punto di partenza che ribadiremo in ogni sede – prosegue Spagnoli - non potrà che essere quello della piena consapevolezza del ruolo di insostituibile controllore, endo ed etero processuale, del rispetto dei diritti e degli interessi legittimi di ogni singolo cittadino di questo Paese e, soprattutto, dei settori e delle fasce più deboli della popolazione. In qualunque forma sia esercitata, l’attività professionale dell’avvocato costituisce il principio diretto di quanto previsto dall’articolo 24 della nostra Costituzione. L’avvocato è lo strumento che la Carta costituzionale ha previsto per consentire, a ciascuno, l’effettività della tutela giurisdizionale, diritto primario in uno Stato liberale che né interessi economici o, peggio, di parte possono comprimere e relegare al ruolo di mero simulacro. L’incontro di Lucca vuole essere un punto di partenza: per difendere la nostra funzione per rilanciare la nostra idea di giustizia per l’Italia, per adeguare realmente, il nostro settore agli standard dei principali Paesi europei. Il tutto avendo sullo sfondo i temi del Congresso di Lecce e la riforma, necessaria, di alcuni aspetti, non secondari, della nostra legge professionale. Questo è lo spirito con cui ci apprestiamo ad affrontare questo appuntamento».

Stefano Pulidori, presidente del Coa di Pisa, sottolinea l’importanza di un confronto sempre costante all’interno dell’avvocatura toscana. «Questi incontri – commenta - offrono l’opportunità di conoscersi meglio con i componenti degli altri Consigli, incrementando la fiducia reciproca e le forme di collaborazione. Il coinvolgimento di tutti è essenziale. Siamo partecipi di una realtà forense molto ampia, articolata e complessa e col nostro lavoro nelle istituzioni possiamo contribuire al miglioramento delle cose e a salvaguardare i valori che ci sono cari».

La presidente del Coa di Lucca, Lelia Parenti, nel fare gli onori di casa, parla di un quasi ritorno alla normalità, considerato che l’evento distrettuale degli Ordini forensi toscani è stato rinviato più volte a causa della pandemia. «L'Ordine degli avvocati di Lucca, che ho l'onore di rappresentare, ha fortemente tenuto ad organizzare, assieme a tutti i colleghi presidenti toscani, questo momento di discussione e confronto. Saremo impegnati in un costruttivo momento di dialogo e di confronto, che tutti noi auspichiamo possa consentire, come in passato, l'istituzione di prassi condivise a beneficio di ogni collega. Ma accanto a questo indubbio intento professionale, ciò a cui particolarmente teniamo, è realizzare un momento di socializzazione e di crescita, che i consiglieri degli Ordini della Toscana possano vivere con forte spirito di colleganza e comunanza di interessi. Ho avuto il privilegio di partecipare, nella precedente consiliatura e grazie al lavoro dei Presidenti che ci hanno preceduto e ai quali rivolgo un affettuoso ringraziamento e saluto, agli incontri organizzati a Siena, Livorno e Grosseto e li ricordo come momenti, oltre che divertenti, importanti e formativi, sia a livello umano che professionale. È, quindi, un compito bellissimo, oltre che quantomeno doveroso, provare ad offrire ai nostri consiglieri le stesse occasioni di crescita umana e professionale di cui noi abbiamo potuto giovare» .